Economia

SENZA TREGUA

di Giovanni Vasso -

CHRISTINE LAGARDE BCE


Non è finita. La guerra santa dei tassi, in Europa, continuerà così come quella tra falchi e colombe in seno alla Bce. Dal Belgio arriva un nuovo siluro rialzista che si abbatte sulle residue speranze di chi invoca una pausa nella marcia inarrestabile degli aumenti del costo del denaro. Pierre Wunsch, il governatore della banca centrale belga, ipotizza che la Bce potrebbe aumentare i tassi di altri cento punti base. Un intero punto percentuale. Intervistato dal Financial Times, Wunsch ha ritenuto opportuno avvertire i mercati che “stanno sottovalutando quanto ancora aumenterà il costo del denaro”. E ha avvertito che “a un certo punto” non meglio precisato ma facilmente individuabile, “i tassi sui depositi attualmente al 3 per cento dopo essere saliti di 350 punti da -0,50% possano salire al 4%”. Wunsch è deciso ad andare fino in fondo. Perché le questioni non sono isolate, tutt’altro. Allo stato attuale, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento attualmente è al 3,50% e si discute se il prossimo incremento sarà nuovamente di 50 punti base o di 25 punti base. Un eventuale “arrotondamento” al 4 per cento non è da escludere, per il banchiere belga. Secondo cui bisogna continuare spediti e inflessibili sulla strada degli aumenti fino a che “la crescita dei salari e l’inflazione core scendano insieme all’inflazione primaria”. Solo quando gli aumenti degli stipendi si saranno fermati, e non prima, si potrà prendere in considerazione l’idea di “poter arrivare al punto in cui possiamo fare una pausa”. Se è vero, come diceva quel regista famoso, che le parole sono importanti, il termine “pausa” lascerebbe presupporre che la corsa rialzista potrebbe continuare ancora. E per molto tempo.
Wunsch, però, parla al Financial Times perché il board della Bce comprenda. E, in particolar modo, perché recepisca il messaggio chi, come il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco aveva indirizzato qualche critica, nei giorni scorsi, ad “alcuni colleghi” che “preferiscono il rischio di fare troppo a quello di fare troppo poco”, ribadendo che questo “sia un approccio sbagliato” che può portare a un “rischio simile”. Cioè a quello di creare danni al tessuto economico europeo. “Quello che cerchiamo di fare è sempre un atterraggio morbido – ha spiegato Wunsch al Ft -, nessuno vuole commettere l’errore di distruggere l’economia”.
Non si dovrà attendere molto per capire quali scelte intenderà assumere la Bce. Basterà aspettare la prossima riunione, indetta per il 4 maggio prossimo. Intanto, Algebris Investments ha fotografato, ad aprile “un quadro di rallentamento economico e di inflazione più contenuta ma non di una recessione” per l’Europa e gli Stati Uniti. Secondo l’analisi degli esperti di credito del fondo, “Fed e Bce rispetteranno gli ultimi rialzi promessi ai mercati ma non di più”. Insomma, non ci dovrebbe essere l’accelerazione pronosticata da Wunsch: “Riteniamo probabili tassi terminali del 5% e del 3,5%, con una prolungata attesa e senza ribassi a seguire”. In particolare, lo studio Algebris rivelta che “in Europa, i Pmi di aprile rivelano un settore dei servizi forte ma un settore manifatturiero in contrazione. I livelli complessivi dell’indice rimangono intorno a 54, un livello moderatamente espansivo”. Ma non è tutto: “Sia negli Stati Uniti che in Europa, i prezzi dei fattori di produzione e dei beni strumentali sono rimasti in calo per il secondo mese consecutivo”. Dovrebbe essere una buona notizia.


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