Sesso in pubblico: picchi di casi nell’estate 2025
Tra eros e rischio penale i comportamenti, tra ironia e indignazione le reazioni per gli episodi in Italia e all'estero
Bollori in spiaggia e in strada: quando la passione sfida il codice penale, quest’estate in aumento i casi di sesso in pubblico.
Estate bollente per il sesso in pubblico
Un’estate rovente, in tutti i sensi: se le temperature hanno toccato record storici in Europa e nel Mediterraneo, a infiammare le cronache estive non sono stati solo i termometri, ma i numerosi episodi di sesso in pubblico. Spiagge, parchi e persino vie centrali delle città hanno fatto da palcoscenico a scene di rapporti sessuali consumati “in libertà”, immortalati da passanti increduli e rimbalzati sui social alla velocità di un temporale agostano.
Dal mare alle piazze: passione senza pudore
A metà luglio a Barcellona una coppia è stata sorpresa a consumare la propria intimità in pieno giorno su una spiaggia affollata: famiglie in fuga e smartphone alzati hanno trasformato l’idillio amoroso in un caso di ordine pubblico. Pochi giorni dopo, a Rimini, due ragazzi sono stati ripresi mentre si abbandonavano alla passione sugli scogli, incuranti dei bagnanti. A Gallipoli almeno due episodi hanno movimentato le notti tra stabilimenti e strade del centro, con le forze dell’ordine costrette a intervenire davanti a scene di sesso in pubblico che definire piccanti sarebbe un eufemismo. In Sicilia, tra Catania e Palermo, non sono mancati i casi di coppie colte in flagrante sulle spiagge più isolate. Peccato che isolate non lo fossero affatto, vista la presenza di turisti armati di telecamera. Episodi simili si sono registrati a Mykonos, Ibiza e lungo la Costa Azzurra, come se le vacanze 2025 fossero diventate il set di un reality a luci rosse.
Le reazioni tra ironia e indignazione
Se da un lato i social hanno scatenato l’ironia con meme e battute, dall’altro non sono mancate le reazioni indignate. Associazioni di genitori hanno chiesto più controlli sulle spiagge, mentre sindaci e prefetti si sono visti costretti a ricordare che atti sessuali in luogo pubblico costituiscono reato di atti osceni, punibile con multe salate e, in alcuni casi, con l’arresto.
Tra eros e rischio penale
Gli esperti di costume parlano di “liberazione estiva”, complice il caldo, l’alcol e il contesto vacanziero che spinge ad abbassare i freni inibitori. Ma la linea tra il divertimento e la violazione della legge è sottile. Non è la prima volta che la cronaca registra episodi simili di sesso in pubblico: già negli anni scorsi le “coppie bollenti” avevano fatto notizia, ma il 2025 sembra aver segnato un’escalation, con video e foto virali che hanno amplificato la portata del fenomeno.
Un’Italia divisa tra tradizione e libertà
In Italia il dibattito resta acceso. C’è chi liquida tutto come “ragazzate d’estate” e chi invece sottolinea i rischi di un’esposizione pubblica che può coinvolgere inconsapevolmente anche minori. I giuristi ricordano che, al di là della goliardia, il Codice penale non fa sconti: il sesso in pubblico può costare fino a 30mila euro di multa e rovinare il curriculum giudiziario.
Bollori di stagione
Resta il fatto che i “bollori d’estate” hanno reso il 2025 indimenticabile non solo per le ondate di calore. Mentre i meteorologi registravano picchi da 40 gradi, alcune coppie hanno pensato bene di alzare ulteriormente la temperatura, scegliendo di vivere la loro passione nonostante il caldo e sotto gli occhi di tutti. Una libertà che qualcuno chiama trasgressione, altri incoscienza, altri ancora solo voglia di sentirsi vivi. Ironia a parte, la morale è chiara: il caldo passerà, ma le sanzioni restano.
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