Editoriale

Siamo uomini o generali

di Tommaso Cerno -


di TOMMASO CERNO

Perché scoprirà, generale, che proprio in quell’Esercito che a detta anche del ministro della difesa Guido Crosetto lei non rappresenta, così come non rappresenta la bandiera tricolore, così come non rappresenta la Costituzione italiana nel nome della quale dovrebbe operare, hanno combattuto e sono morti per quelle stelle che questo signore si trova attaccate alle spalle, non si capisce bene per fare che, proprio quei ragazzi talmente normali da avere messo in gioco la propria vita ignari che un giorno al comando ci sarebbe stato un signore di tale fatta.

Senza scomodare Alessandro Magno o le abitudini personali dei più grandi visionari della storia dell’umanità, dei più grandi artisti, dei più grandi scrittori, dei più grandi soldati, resta da capire perché in Italia in questi ultimi anni vediamo solo il peggio di quanto la nostra cultura abbia prodotto. In verità il generale tal dei tali e il suo libro sono solo uno dei tanti esempi di come oggi l’Italia rischi di essere rappresentata all’esterno dai personaggi peggiori, come se fosse cominciato per noi un triste declino che non si vede soltanto nel fatto che milioni di famiglie sono diventate povere senza che nessuno se ne accorgesse, che centinaia di migliaia di giovani non riescono nemmeno ad entrare nel meccanismo sociale che dovrebbe dare loro la strada per crescere, ma anche dalla coincidenza che personaggi che occupano posizioni di primo livello si dimostrino appena aprono in bocca del tutto inadeguati a ciò che stanno facendo, tra l’altro in nome nostro, del popolo italiano.

E’ come se la parte migliore del Paese se ne stesse con la testa sott’acqua, e fosse il momento della grande goliardata italiana, proprio adesso che i cinepanettoni e la nostra commedia non funzionano più, forse per il banale motivo che la gente normale non ha tempo per ridere, anche se dovrebbe tornare a farlo, e vive una specie di scherzo per cui l’Italia è finita in mano ai peggiori cialtroni. E così questo senso di deficienza culturale spaventa così tanto da farci gridare al regime, quando invece vige ormai l’anarchia più totale, fino al punto che un generale si mette a insultare i cittadini che dovrebbe difendere. Non sono un esperto di codici militari ma penso che un personaggio del genere dovrebbe sparire dall’Esercito, ma non perché qualcuno è arrabbiato con lui per le fesserie che ha detto sugli omosessuali, di cui tra l’altro il suo esercito è strapieno, quindi farebbe meglio a guardare bene chi comanda prima di sparare sciocchezze, ma perché non sappiamo che farcene di una persona che odia quelli che dovrebbe proteggere.

Tra l’altro, mentre nella destra impera un neo clericalismo davvero d’altri tempi, nei Paesi più avanzati dove i conservatori sono al governo il tema dell’omosessualità e delle famiglie ha una rilevanza strategica, perché nei Paesi normali dove i libri si leggono invece che scriverne di inutili, è proprio la destra ad avere capito che la famiglia tradizionale è già mutata molte volte nei secoli, passando dalla dimensione patriarcale, a quella coniugale fino all’attuale dimensione affettiva. Dimostrata non tanto dalle unioni gay, quanto dalla caterva di divorzi fra eterosessuali. Pratica a cui si aggiunge la nuova moda inaugurata dal finanziere Segre, quella cioè di lasciare la moglie subito prima di sposarla, facendo addirittura una festa per annunciarlo.

Se non sono questi, caro generale, i segnali di quanto le cose siano cambiate mentre lei era, evidentemente, distratto al fronte, non saprei che pensare. Ecco perché negli eserciti più avanzati gli uomini e le donne gay hanno uno spazio importante, ed ecco perché il matrimonio gay piace alle destre più avanzate delle democrazie occidentali. Perché se una cultura politica si basa sulla famiglia, e vuole salvarla da morte certa, deve prendere la strada più logica: se tutti possono chiamarsi famiglia, la famiglia non finirà. Ma lei, caro nipotino di Giulio Cesare, avrà certamente altre soluzioni. Fortunatamente dubito che dopo quello che ha detto e scritto qualcuno, anche etero, gliele farà mai più sperimentare.


Torna alle notizie in home