Attualità

Soumahoro e il giallo dell’hotel: La notte nella Puglia dei braccianti

di Rita Cavallaro -


Una notte al museo. E più precisamente all’Up Museum Wellness e Spa di Foggia. È in questo lussuosissimo hotel, tra Jacuzzi e percorsi benessere, che il 14 dicembre 2018 vengono pagati 240 con la carta di credito della Karibu, la coop di casa Soumahoro che prendeva appalti milionari per l’accoglienza dei migranti. Una delle tante spese folli che gli inquirenti contestano a Liliane Murekatete e a sua madre Maria Therese Mukamatsindo, moglie e suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, finite agli arresti domiciliari per frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale, per distrazione, e autoriciclaggio. Oltre 920mila euro di acquisti su carte di credito dalla coop che, per l’accusa, sarebbero stati impiegati per spese personali. Per abiti di grandi firme, gioielli, ristoranti e viaggi di lusso in tutto il mondo. Come i 2.140 euro pagati il primo gennaio 2018 al Kigali Serena Hotel in Ruanda o il lungo elenco di soldi per pernottamenti a Bruxelles. Ci sono perfino i pagamenti a suite finemente arredate a Latina, luogo di residenza delle due arrestate, e alcune spese in alberghi della Puglia, roccaforte dell’attività di sindacalista di Aboubakar.

Dall’analisi delle carte dell’inchiesta ora, sul parlamentare con gli stivali si addensano i sospetti. Soumahoro è estraneo all’indagine di Latina e sostiene di non sapere nulla delle pratiche della famiglia della moglie, che per il gip ha mostrato “elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale a gestione familiare, con “malafede” e “condotte volontarie” volte a distrarre più denaro possibile dalle casse delle coop. Eppure proprio nei giorni in cui la carta della Karibu è stata strisciata all’Up Museum, Soumahoro si trovava nella città pugliese, come ha evidenziato Striscia la notizia in un servizio nel quale ha riesumato il video in cui il sindacalista della Lega Braccianti parlava dalle campagne del foggiano contro il caporalato, in difesa dei disperati che raccoglievano pomodori tra cumuli di rifiuti. “A noi risulta che in quei giorni, 13 e 14 dicembre, Aboubakar Soumahoro era a Foggia. Dove avrà dormito?”, si domanda l’inviato del tg satirico. E ancora: “È possibile che fosse all’oscuro di tutte le spese pazze della famiglia che sperperava i soldi della cooperativa?”. Insomma, la coincidenza getta l’ombra sulla possibilità che Soumahoro, dopo la giornata di lotta per gli ultimi, possa aver cercato un po’ di relax con la moglie nell’Up Museum. Resta comunque pur sempre una coincidenza, come tutti gli altri pagamenti negli alberghi della regione in cui il sindacalista si recava continuamente.

Tra queste ci sono 200 euro a spese della Karibu il 20 giugno 2017 nella Masseria Baroni Nuovi di Mesagne, una lussuosa country house del Salento. Come ancora sarà una coincidenza anche il fascicolo aperto dalla Procura di Foggia lo scorso aprile per la vicenda della raccolta fondi della Lega Braccianti sotto la guida di Soumahoro. Sempre ai microfoni di Striscia, i colleghi del sindacalista si erano lamentati per alcuni soldi che sarebbero spariti dal conto sul quale arrivavano le donazioni. Conto aperto da Soumahoro nella stessa filiale della banca da cui, a giugno scorso, è arrivato il denaro per l’acquisto della villetta di Casal Palocco, comprata a 360mila euro, con un mutuo da 264mila e il restante saldato in parte dal parlamentare e in parte da Liliane. Ora metà di quella villetta, che Aboubakar sostiene di aver potuto permettersi grazie agli introiti di un libro che non è stato certo un bestseller, è sotto sequestro. Perché la Finanza deve recuperare circa 2 milioni di euro spariti dalla Karibu. Sui conti correnti delle donne non c’è più nulla così sono scattati i sigilli alla parte della villa di proprietà di Lady Soumahoro. Che è reclusa lì ai domiciliari e che domani si presenterà davanti al gip con sua madre per l’interrogatorio. Le indagini della Procura di Latina proseguono e puntano ancora all’estero. Non solo in Ruanda, dove sono stati dirottati centinaia di migliaia di euro, ma anche a Bruxelles, dove nel 2019 è stata costituita un’altra società, la Karibuni Asbl, e dove Liliane avrebbe comprato un’altra casa.


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