Esteri

Spaceballs, la Casa Bianca accusa, il Cremlino ribatte

di Ernesto Ferrante -


Il Cremlino punta a militarizzare lo spazio. Mike Turner, il repubblicano a capo della Commissione Intelligence della Camera Usa, ha preso in contropiede il Consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan e “demansionato” la “Gang of eight”, gli otto leader del Congresso che sono informati su questioni “classificate”, rivelando “la seria minaccia alla sicurezza nazionale” statunitense. Uno spauracchio piazzato nel bel mezzo della campagna elettorale per le presidenziali, nel momento in cui infuria il confronto sulla concessione di ulteriori fondi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo il New York Times, gli Usa hanno riferito al Congresso e ai loro alleati in Europa notizie aggiornate sulle capacità nucleari russe in fase di sviluppo, che potrebbero costituire una seria minaccia su scala globale, dai contorni non ancora ben definiti.
Stando ai funzionari statunitensi a conoscenza del temibile segreto a metà, Mosca starebbe sviluppando un’arma nucleare antisatellite nello spazio. Qualcuno ha tirato in ballo nuovamente il missile ipersonico 3 M22 Zirkon, che ha una gittata tra 400 e 1.000 chilometri, e può volare a una velocità fino a 9.800 Km/H (MACH 8) eludendo i sistemi di difesa e centrando con estrema precisione obiettivi navali e di terra. Non esattamente una novità, se si considera che nel suo ultimo bollettino giornaliero, l’intelligence militare britannica ha citato proprio questo potentissimo vettore, dopo che le analisi “dell’Istituto di ricerca scientifica per gli esami forensi” di Kiev hanno stabilito che il 7 febbraio, i russi l’hanno lanciato sull’Ucraina. Ufficialmente è stato tenuto a battesimo lo scorso anno a bordo della fregata russa Admiral Golovko
“Asseritamente capace di viaggiare ad una velocità Mach 9 con una gittata di mille km, lo Zirkon era stato inizialmente sviluppato per la marina. L’assenza di navi che portano missili nel mar Nero solleva domande sul metodo di lancio. E’ probabile che il sistema costiero russo di difesa K-300 sia stato adattato a questo scopo”, sostengono gli 007 londinesi.
“Chiederò che il Presidente Joe Biden declassifichi tutte le informazioni riguardanti questa minaccia in modo che il Congresso, l’amministrazione e tutti i nostri alleati possano discutere apertamente le azioni necessarie per rispondere a questa minaccia”, ha scritto Turner su X. Per l’ala trumpiana del GOP si tratta di una forzatura per indurre gli scettici ad approvare il pacchetto di aiuti per l’Ucraina già passato al Senato. Il Cremlino ha smentito le voci, affermando che si tratta di “un altro stratagemma della Casa Bianca”.
Il conflitto tra Russia e Ucraina è anche l’oggetto delle rivelazioni di Bloomberg. L’ex presidente americano Donald Trump e i suoi consiglieri starebbero lavorando all’impegno di accelerare, in caso di un ritorno alla Casa Bianca, i tempi per la ripresa dei negoziati tra le parti. Al momento si tratterebbe di idee e null’altro, anche per non incorrere nella violazione del Logan Act, la norma che impedisce ai privati cittadini di fare politica estera per conto degli States.
Nel frattempo, il tycoon si è attirato gli strali del ministro della Difesa spagnola Margarita Robles. Le esternazioni fatte dal magnate rispetto alla spesa militare dei Paesi della Nato sono “inaccettabili”, e “fare ora dichiarazioni come quelle fatte da Trump significa chiaramente strizzare l’occhio al presidente russo Vladimir Putin”, ha detto Robles al suo arrivo alla ministeriale Difesa della Nato. Il ministro ha sottolineato che il governo spagnolo “sta facendo uno sforzo importantissimo in materia di investimento” nella Difesa, con un incremento della spesa militare già nel 2023 rispetto al 2022 e che continuerà su questa linea.
Uscita a sorpresa di Vladimir Putin, che ha fatto sapere di preferire Joe Biden come inquilino della Casa Bianca. In un’intervista alla televisione di stato russa, Putin ha spiegato che l’attuale presidente a stelle e strisce “è una persona più esperta, prevedibile, un politico della vecchia scuola”, precisando tuttavia che il Cremlino lavorerà “con qualsiasi leader americano nel quale il popolo americano ripone la sua fiducia”. Poi un messaggio rivolto ai complottisti: “Negli Stati Uniti, la campagna politica interna, la campagna elettorale, si sta rafforzando e assume forme sempre più acute. Secondo me non è giusto che noi interferiamo in questo processo”.


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