Primo Piano

Tajani a pranzo dai Berlusconi: un vago retrogusto di “stai sereno”

Due ore di chiacchiere “tra amici”, ma quando gli amici si chiamano Marina e Pier Silvio, il pranzo diventa interessante

di Andrea Fiore -


Antonio Tajani è andato a Cologno Monzese per un pranzo con i figli del Cavaliere, accompagnati da Gianni Letta, l’uomo che da decenni sussurra ai potenti di Forza Italia e raramente si scomoda per incontri casuali.
Niente di ufficiale, ci tiene a precisare Tajani: «È solo un incontro tra amici, si parlerà un po’ di tutto… anche di Forza Italia, ma senza un ordine del giorno».

Tradotto: si parlerà eccome. E anche se il tono è rilassato, quando due eredi Berlusconi e un “decano” come Letta si siedono a tavola con il segretario del partito, non è per raccontarsi le vacanze o commentare l’ultimo episodio di Temptation Island.
È un pranzo che ha il sapore del bilancio di metà stagione, di quelli in cui si ascolta, si misura e se serve, si comincia a preparare il terreno.

Il pranzo che non toglie l’appetito, ma forse il sonno a Tajani sì

«Ascolto i consigli degli amici», ha detto Tajani prima di partire.
Parole gentili. Ma in politica i consigli possono essere anche un modo elegante per dire: “ti stiamo tenendo d’occhio”.
Perché, diciamolo chiaramente: Marina e Pier Silvio non fanno incontri così lunghi per semplice affetto.
E se si parla anche (o soprattutto) di Forza Italia, la sensazione è che qualcuno stia cercando di capire quanto ancora Tajani potrà reggere la guida del partito.

Tajani fa il suo, tiene i toni bassi, si mostra solido. Ma difficile immaginare che dorma sonni tranquilli.
In fondo, anche Enrico Letta si sentiva sicuro… prima di ricevere il famoso “stai sereno” da Matteo Renzi.
Ecco, questo pranzo a Cologno aveva un retrogusto simile: apparentemente rilassato, ma potenzialmente decisivo.

Per ora tutto tace, nessun annuncio, nessuna scossa. Ma chi conosce Forza Italia sa bene che le cose importanti si decidono fuori dai riflettori.
E a settembre si torna al lavoro: chi con lo stesso ruolo, chi magari… un po’ meno sereno.

Intanto, dalla sede centrale del partito si mormora che tra il secondo e il dessert, Pier Silvio abbia donato a Tajani un elenco dei cantieri aperti di Roma e un manuale del perfetto Umarel


Torna alle notizie in home