Politica

Termosinistra

di Edoardo Sirignano -

ELLY SCHLEIN SEGRETARIA PD


Il termovalorizzatore, al momento, brucia solo la sinistra. Nel giorno di Elly, quando la segretaria del Pd torna dalle ferie e si presenta ai giornalisti (oggi alle 14,30 si terrà la tanto attesa conferenza stampa al Nazareno), si accende il dibattito sulla solita questione: l’inceneritore di Roma. A gettare acqua sul fuoco è il capo del Movimento Giuseppe Conte che, probabilmente, intende utilizzare quello che ormai è diventato un suo cavallo di battaglia per indebolire chi vuole rubargli la leadership del campo progressista. “Gualtieri – dichiara l’ex premier – non è il Pd”. Tutti sanno, però, che tra i corridoi del Nazareno esistono diverse scuole di pensiero sull’opera voluta dal sindaco della città eterna. C’è chi è favorevole all’investimento, come nel caso di Stefano Bonaccini, che in un’intervista a “Repubblica” difende la scelta del Campidoglio e chi invece è fortemente contrario. Stiamo parlando degli ambientalisti, tipo Jasmine Cristallo, che hanno sostenuto Schlein alle primarie. Ecco perché l’ordine del giorno, presentato dal M5S insieme a Verdi e Sinistra Italiana, altre vittime illustri del protagonismo della nuova segreteria, rompe le uova nel paniere a chi si stava godendo gli ultimi giorni di luna di miele. A confermarlo l’ira del capogruppo al Senato Francesco Boccia, che esorta gli avversari “a fare opposizione a Meloni e non alle altre minoranze. Troviamo inaccettabile aprire una discussione su un odg che non c’entra nulla col provvedimento di cui si sta discutendo. Questa è una cosa che di solito la fa, in maniera ostruzionistica, un partito che vuole metterne in difficoltà un altro”. Il dirigente, come tutti i compagni di mozione, in silenzio da circa un mese, invece, non si sbilancia sulla posizione dell’esecutivo che ha preso il posto di Letta sui rifiuti nella capitale.
Una cosa è certa, l’argomento, sollevato da Conte, Fratoianni e Bonelli, rafforza sia la minoranza interna al Pd, spaccatasi dopo il congresso e ora riunita (basta vedere le parole all’insegna della riappacificazione di Orfini apparse sul quotidiano “Il Giorno”) che gli oppositori a un centrosinistra guidato dai dem. Questi ultimi se non vogliono essere travolti dall’effetto novità Elly devono trovare subito le contromisure e rendere impervio il cammino a chi, essendo a solo otto punti da FdI, si candida a diventare l’anti-Meloni. Detto ciò, il ritorno della diatriba sull’inceneritore potrebbe essere anche l’occasione per riproporre strane alleanze, che possono realizzarsi solo su grandi temi.

Stiamo parlando, d’altronde, dello stesso pretesto con cui l’avvocato di Volturara Appula, ha sancito la morte del governo Draghi. In quell’occasione, a sorpresa, si ritrovarono sulle stesse posizioni militanti di destra e grillini. I primi hanno bisogno di alleati per realizzare le grandi riforme. Un amico nascosto può solo far comodo, considerando i mal di pancia a giorni alterni del Carroccio. Stesso ragionamento vale per Conte che ha necessità di ricollocarsi. L’unico spazio disponibile è quel “centro”, innamorato anche di Giorgia. I compagni, nei fatti, hanno già deciso chi deve guidarli. Non è detto, pertanto, che la stessa causale, che ha messo fine all’esecutivo del banchiere, possa aprire una nuova stagione politica, quella del nuovo Partito Conservatore e dello stampella grillina, che guarda caso tramite recupera quel “Credo”, che fino a qualche giorno prima era appartenuto a un tale Matteo Salvini. Una cosa è certa, la gioia dei festeggiamenti hollywoodiani ai Parioli per Elly dura solo qualche ora. I nodi del Campidoglio e il terzo incomodo Gualtieri sono una grana per chi vuole arrivare alle europee come leader indiscussa della coalizione. Se da una parte c’è Gelmini che le chiede di fare “il termovalorizzatore senza temporeggiare”, dall’altra ci sono quegli ecologisti, che l’hanno sostenuta, a ricordarle gli impegni presi in campagna elettorale. Una giravolta della segretaria su questo tema difficilmente sarebbe compresa. Sale, quindi, l’attesa per la conferenza odierna, dove l’ex sardina, oltre a presentare la sua squadra, che ormai conoscono tutti, deve dire chi è, cosa vuole fare, dove intende arrivare e soprattutto con chi. Il tempo delle maschere sembra essere finalmente giunto alla parola fine. Lo slogan del cambiamento dovrà tradursi in fatti e azioni concrete.

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