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Terrorismo, rischio “lupi solitari” in arrivo via mare o Balcani. La stretta del Viminale, mercoledì Meloni e Piantedosi a Tunisi

di Angelo Vitale -


Sul pericolo del terrorismo si intensifica al Viminale la preoccupazione per un “rischio principale da lupi solitari” riservando “attenzione ai flussi migratori irregolari” su tutte le rotte possibili, quelle irregolari da Libia e Tunisia e quelle in arrivo nel nostro Paese dai Balcani: già prorogati dalll’inizio dell’anno i controlli al confine con la Slovenia per gli effetti di una riunione del Comitato di Analisi Strategica Anti-terrorismo tenutasi l’11 gennaio scorso.

Mercoledì prossimo, si apprende dal Viminale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà a Tunisi con la premier Giorgia Meloni. E presto verrà fissato un incontro a Roma con l’omologo libico del titolare del Viminale, Imad Mustafa Trabelsi: Piantedosi era stato il 14 febbraio a Tripoli con il viceministro Edmondo Cirielli per discutere sempre la questione migratoria nell’area mediterranea.

Oggi viene valutato dal Viminale nelle potenziali azioni di “lupi solitari” il rischio principale in Italia, a seguito di un vertice del Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica presieduto dallo stesso Piantedosi, cui hannlo partecipato i vertici delle forze di polizia nazionali e dell’intelligence.

A loro Piantedosi ha dato mandato di rafforzare tutte le attività di prevenzione coordinandosi con l’intelligence. Oggi al Cnosp, inoltre, sottolineano le stesse fonti, c’è stato un proficuo aggiornamento sui profili di rischio rispetto ai possibili riflessi in Italia delle tensioni internazionali. Attenzione anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. In questa direzione c’è stata una proficua valutazione sulla riattivazione dei controlli alla frontiera est che permangono in vigore.

Da giorni, il Viminale riferisce di 250 obiettivi di alto rischio e di migliaia di siti attenzionati, nonché di persone da monitorare, perché vicine ad ambienti di radicalizzazione dell’estremismo. Il Viminale riferisce di attenzione a moschee e sinagoghe, siti di matrice ebraica ed araba, università, sedi di associazioni culturali e politiche, rappresentanze diplomatiche. Solo la Polizia postale ha recentemente lavorato su oltre 70mila alert e monitora quotidianamente piattaforme, social network e chat di messaggistica istantanea. Signal e Telegram, per esempio, sono ritenute da tempo canali per veicolare fake news e strumento della propaganda jihadista, oltre che per essere divenuti canali di campagne di finanziamento al terrorismo, talvolta “camuffate” da raccolta fondi di beneficenza. Uno degli strumenti, anche negli anni passati, per diffondere la propaganda vicina all’estremismo arabo negli ambienti più disparati della società civile del nostro Paese.


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