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Tricarico contro Repubblica: “Tutte le bugie della sinistra su Ustica”

di Edoardo Sirignano -

GENERALE LEONARDO TRICARICO


di EDOARDO SIRIGNANO

“Al posto di concentrarsi su chi ha messo la bomba, la sinistra continua a parlare di battaglia aerea. Chi dovrebbe tutelare le vittime nasconde la verità. Bonfietti ne sa qualcosa”. A dirlo Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e presidente della fondazione Icsa, nonché membro dell’Avdau (Associazione per la verità sul disastro Aereo di Ustica).

Quali sono gli aspetti su cui occorre ancora riflettere?

Serve innanzitutto avviare una riflessione sulla dinamica dell’incidente, che è arrivata a una conclusione incontrovertibile, provata, documentata e stabilita nell’unica sentenza penale, quella di secondo grado pronunciata dalla Corte di Appello di Roma. Questa parla chiaro, ovvero dice che il veicolo è caduto a causa di un ordigno esploso nella toilette posteriore. È la sola verità, che nessuno vuole sentire. Anzi, viene pure contestata.

Perché contestata?

La sinistra, da Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime fino a tutte le sue declinazioni politico e istituzionali, ha sempre sostenuto la tesi della battaglia aerea. Questa, però, è assolutamente falsa ed in giudizio caduta.

Per quale ragione la ritiene falsa?

Così si è espressa la giustizia. L’ipotesi accusatoria di Priore in dibattimento è caduta ed è stata addirittura ridicolizzata dai giudici di secondo grado. Bonfietti, però, va ancora dicendo che quella è la verità.

Anche Mattarella, intanto, torna su una vicenda, su cui gli italiani vogliono ancora sapere. A cosa è dovuta questa attenzione?

È attuale perché rappresenta un mistero d’Italia. Il giallo non è cosa sia accaduto, ma su chi è stato il mittente. Mentre è chiaro come il disastro sia stato causato da una bomba, non si sa ancora chi ha piazzato l’esplosivo. La magistratura, purtroppo, non indaga in tal senso. Si preferisce una ricostruzione fasulla. Nonostante questo, Bonfietti, al posto di tutelare i parenti delle vittime, interessati alla sola verità, alza inutili polveroni, mistifica quella realtà emersa nell’unico giudizio, quello penale.

Prima ha parlato di politicizzazione, non è che una parte della magistratura ha interesse a far andare avanti una determinata ricostruzione…

La magistratura non lo so! Sicuramente i personaggi della sinistra, a cominciare da Napolitano, fino a De Maria e al sindaco di Bologna Merola, vogliono far passare la loro storia. Prodi, Veltroni, Enrico Letta, Walter Verini, Daria Bonfietti, hanno utilizzato tutto un campo largo, mai così coeso e blindato, di fronte al quale Primo Greganti, comunista di ferro di Mani Pulite, è uno scolaretto.

Il governo di centrodestra e soprattutto Meloni, oggi, ha possibilità di far luce su Ustica?

Meloni, così come il governo e chi l’assiste in questa materia specifica, non si è mai espressa su Ustica, pur essendo consapevole della verità giudiziaria. Nel frattempo, la si vuole incolpare di qualcosa di cui non ha responsabilità. Anzi si dovrebbe solamente lodare  la sua riservatezza, in quanto pur essendo a conoscenza che l’ipotesi del missile e della battaglia aerea è fasulla, ha preferito, come dovrebbe fare sempre un’istituzione, tacere.

Quanto influisce la politica estera sul silenzio?

Non c’entra niente! Tanti sono i leader e i presidenti intervenuti. Anzi, troppi! Bonfietti, intanto, continua a dire che bisogna coinvolgere gli altri Paesi. Incommentabile!

Ci sono, però, anche diversi giornali che sembrano di conoscere bene la vicenda. Le ricostruzioni sembrano essere abbastanza dettagliate…

La questione di Ustica è abbastanza complicata per tutte le mistificazioni messe in giro da Bonfietti. Come abbiamo fatto già con chi ha scritto falsità, la nostra associazione continuerà a smentire ricostruzioni non veritiere. Prenderemo gli articoli, li commenteremo, li posteremo nella sezione fake del nostro sito e li divulgheremo al massimo delle nostre facoltà. Il nostro unico interesse è quello dei cittadini, che hanno diritto di sapere ed essere difesi rispetto a notizie diffuse da una certa stampa.


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