Esteri

Trump ha già mandato i missili Patriot a Kiev

Il presidente tenta di rassicurare la base Maga: "Avremo un risarcimento completo"

di Giovanni Vasso -


I missili Patriot sono “già arrivati” a Kiev “dalla Germania”: Donald Trump rilancia sulle armi all’Ucraina e lo fa parlando coi giornalisti nella Joint base Andrews a Washington. La preoccupazione di The Don, però, è quella di rassicurare i cittadini e, soprattutto, l’irascibile “base” di Maga che, capitanata dal solito Steve Bannon, sta mugugnando perché vorrebbe che la presidenza Trump uscisse, da subito, dal conflitto.

“Risarcimento completo”

Trump è stato netto. Almeno a parole. Parlando dei missili Patriot ha detto che “sono stati già consegnati”. Il lotto di armi proviene “dalla Germania” e a Berlino spetterà il compito “di rifornirli”. Ma, ha chiarito ai giornalisti intervenuti alla conferenza alla base Andrews, gli Usa non perderanno un dollaro da questo rifornimento di armi agli ucraini: “Gli Stati Uniti riceveranno comunque un risarcimento completo”. Un modo, come un altro, per tenere insieme capre e cavoli. Così come, anche su tanti altri aspetti e macrotemi dell’agenda politica internazionale, sta già facendo Trump. Un colpo al cerchio e uno alla botte, o, se preferite, bastone e carota.

Oltre i Patriot, Trump incontra il Qatar

L’agenda di oggi del presidente americano vede in programma un incontro molto importante su un altro scenario, decisivo, per gli equilibri internazionali. Ossia il Medio Oriente. Trump, nella giornata di oggi, riceverà alla Casa bianca il premier del Qatar, Muhammad bin Abdulrahman al-Thani, e il premier del Barhein, Salman bin Hamad Al Khalifa. Si parlerà di tante cose. Di rapporti commerciali, in primo luogo. E, soprattutto, delle prospettive di pace nell’area.


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