Esteri

Ucraina: superata un’altra “Linea rossa” su territorio russo

di Ernesto Ferrante -


Doppio attacco, via cielo e via mare, dell’Ucraina su territorio russo. “La guerra sta tornando in Russia”, aveva detto due giorni fa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alla luce di quanto è accaduto, si può dire che non era una semplice minaccia, ma una precisa evoluzione della strategia di guerra di Kiev che prelude, inevitabilmente, a nuovi scenari.
Nuovo raid con droni sulla regione di Mosca. Lo ha reso noto il sindaco della capitale, Sergei Sobyanin, mentre il ministero della Difesa russo ha precisato che due aerei senza pilota sono stati abbattuti dalla difesa aerea nei distretti di Odintsovo e Narofominsk. Un terzo, invece, è stato intercettato ed è precipitato.
Sobyanin su Telegram ha chiarito che non ci sono feriti ma che “è stata danneggiata la facciata del 21mo piano” di un edificio. L’aeroporto moscovita di Vnukovo è stato temporaneamente chiuso e i voli sono stati dirottati per sicurezza su altri scali.

Incursioni nel territorio russo: l’Ucraina sfonda una linea rossa

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto in più occasioni che a nuovi tentativi ucraini “di compiere attacchi terroristici sul nostro territorio”, seguiranno “risposte saranno dure e proporzionali”. Le incursioni in profondità nel territorio russo, segnano il superamento di un’altra “linea rossa”, sia a livello militare che simbolico. E’ prevedibile, dunque, una risposta del Cremlino, con una ulteriore recrudescenza delle ostilità.
Gli uomini del ministro della Difesa Sergei Shoigu hanno rivendicato di aver respinto un attacco nemico condotto con tre AUV, Autonomous Underwater Vehicle contro le sue navi nel Mar Nero.
In un post su Telegram, la Difesa russa ha scritto: “La notte scorsa le Forze armate ucraine hanno tentato senza successo di attaccare con tre droni marini le navi ‘Sergei Kotov’ e ‘Vasily Bykov’ della Flotta del Mar nero, che stavano conducendo operazioni di pattugliamento nella parte sudoccidentale del mare, a circa 340 chilometri da Sebastopoli”,
Le tre imbarcazioni senza pilota sono state distrutte “dall’armamento standard delle navi russe e non si registrano danni né vittime”.

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