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Cronaca

Agguato ultrà al bus: tre fermati per l’omicidio dell’autista

Tragedia dopo la partita di basket di A2 a Rieti. Meloni: "Violenza folle e inaccettabile". Si indaga per omicidio volontario

di Giovanni Vasso -


In serata, tre fermati per l’assalto ultrà al bus dei tifosi del Pistoia Basket che ha provocato la morte di un autista. La tragedia ieri a Rieti dove un uomo, alla guida del pullman a bordo del quale viaggiavano i tifosi toscani, era stato colpito e ucciso dal lancio di un mattone. L’episodio, in serata, sulla strada statale 79 all’altezza del territorio di Contigliano, nel Lazio.

Scontro ultrà, muore l’autista

L’assalto era arrivato al termine della partita, valevole per il campionato di A2, tra i padroni di casa della Sebastiani Rieti e il Pistoia Basket. Un match che si era giocato in un clima tesissimo a causa della contrapposizione tra le tifoserie. Le forze dell’ordine avevano scortato il bus per un lungo tratto ma il percorso verso casa era stato bloccato dall’assalto a mattonate tra Lazio e Umbria. Gli scontri ultrà sono costati la vita all’autista del bus che stava riaccompagnando i tifosi ospiti in Toscana. Mentre l’inchiesta iniziava, si valutavano procedimenti pesanti e il mondo dello sport si interrogava. Anche perché questo non è che l’ennesimo episodio di una furia ultras che, in Italia come nel resto d’Europa, sta mostrando un lato preoccupante.

La rabbia dei club, la condanna delle istituzioni

Gli scontri ultrà costati la vita a un autista. Si tratta del 65enne Raffaele Marianella. E i club, giustamente, deplorano con forza quanto accaduto. A cominciare dal Sebastiani Rieti che ha annunciato un silenzio stampa a tempo indeterminato: “Forse non riusciremo mai a metabolizzare quanto è accaduto nella serata di ieri, dopo la partita. Il trascorrere delle ore rende tutto ancora più amaro e inspiegabile, ore in cui come club abbiamo portato avanti delle riflessioni”.>

In Toscana, c’è cordoglio e costernazione dopo gli sviluppi dell’aggressione ultrà: “Abbiamo appreso con sgomento la notizia della morte di uno dei due autisti in servizio su un pullman che trasportava i tifosi biancorossi di ritorno dalla trasferta di Rieti. Il presidente Joseph David e tutto il Club si stringono attorno alla famiglia dell’autista e partecipano al dolore dei suoi cari”.

La rabbia del governo

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha commentato in maniera durissima la tragedia scatenata dall’agguato ultrà che è costato la vita all’autista del bus dei tifosi pistoiesi: “Una notizia terribile che lascia senza parole. Un atto di violenza inaccettabile e folle”.

“Esprimo il mio profondo cordoglio alla famiglia della vittima e la mia vicinanza a chi ha assistito a questa tragedia – ha aggiunto -. Confido che i responsabili di questo gesto vigliacco e criminale vengano individuati e assicurati rapidamente alla giustizia”.

Si indaga per omicidio volontario

La Procura della Repubblica, stando a quanto riporta LaPresse, avrebbe già aperto un fascicolo. Si indaga per omicidio volontario. Dalle prime ricostruzioni sarebbe emersa la dinamica dell’assalto ultrà. Un gruppo di reatini appostato lungo la Statale a ridosso dello svincolo per Terni, entrato in azione dopo la fine del servizio di scorta ai tifosi pistoiesi a bordo del bus.

Tre fermati

Tre ultrà sono stati fermati in relazione all’assalto di ieri sera al pullman dei tifosi del Pistoia Basket in cui è morto l’autista Raffaele Marianella, autista 65enne originario di Roma e residente a Firenze.

Le indagini dei pm di Rieti, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, si sono concentrate subito su un gruppo di ultras della Sebastiani Rieti, a cui appartengono anche i tre fermati, portati in carcere.

La fuga sotto il cavalcavia

Già ieri sera, dopo la sassaiola, avvenuta a circa 100 metri dopo l’uscita per Contigliano, al km 5+800 della superstrada, gli agenti avevano notato alcune persone con il volto travisato allontanarsi velocemente. Gli ultras erano scappati utilizzando le autovetture parcheggiate sotto il cavalcavia. La polizia era riuscita a fermare un’auto e gli agenti avevano portato alcuni tifosi in Questura.

Dalle indagini sull’autista ucciso dagli ultrà, anche grazie alle immagini della sorveglianza e dopo aver sentito diversi testimoni, si è stretto il cerchio attorno a un gruppetto di “tifosi” coinvolti nei fatti, poi fermati. E si è poi arrivati a individuare i tre, nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza riguardo l’omicidio del secondo autista. Per loro la Procura di Rieti ha disposto il fermo di indiziato di delitto. I tre ultrà fermati sono stati associati alla locale Casa Circondariale.


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