Esteri

Università americane in rivolta contro la guerra a Gaza

di Martina Melli -


Non si placa la protesta in molte università americane e in particolare in quelle della Ivy League, il gruppo delle prestigiosissime otto istituzioni accademiche private considerate tra le migliori al mondo.
Da giorni centinaia di studenti chiedono agli atenei di sostenere un cessate il fuoco a Gaza e disinvestire nelle aziende legate a Israele. Negli ultimi giorni la polizia ha effettuato decine di arresti a Yale e alla New York University, dove sono state fermate oltre 150 persone. La super radical Columbia, in particolare, è al centro delle polemiche: molti docenti si sono schierati al fianco dei manifestanti, le lezioni in presenza sono state cancellate e sono stati arrestati oltre 100 studenti. Nonostante la repressione da parte delle forze dell’ordine, gli attivisti non sembrano intenzionati a porre fine alla mobilitazione. Da giorni vivono in tende in numerosi campus universitari in tutto il Paese, ostacolando la didattica e contrastando la polizia.
Gli arresti a Yale, Nyu e Columbia hanno innescato agitazioni in numerose altre università, tra cui le università di Boston e della Carolina del Nord, il Massachusetts Institute of Technology (Mit) e l’Università della California-Berkley.
Alcuni studenti ebrei, così come ha fatto anche il rettore dell’università, Minouche Shafik, davanti al Congresso, hanno denunciato il clima di crescente antisemitismo alla Columbia. Il presidente Joe Biden, di risposta, ha condannato sia “gli episodi antisemiti” che “coloro che non capiscono cosa sta succedendo ai palestinesi”.


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