Attualità

Ustica: Tajani “Ora usare prudenza” e Salvini “Gravità inaudita”

di Eleonora Ciaffoloni -

ANTONIO TAJANI MINISTRO DEGLI ESTERI MATTEO SALVINI MINISTRO INFRASTRUTTURE


Dopo le dichiarazioni di Amato sulla strage di Ustica, il governo italiano e la politica rispondono a tono: Salvini accusa e Tajani chiede prudenza.

Indagini, processi e sentenze hanno dato in più momenti, nel corso degli anni, un quadro sulla verità attorno alla strage di Ustica. Tuttavia, le dichiarazioni dell’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato hanno riaperto una ferita che per anni ha vissuto la sorte di una tela di Penelope. Amato, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, ha affermato che il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese. E che ora la Francia, per voce di Emmanuel Macron, deve chiedere scusa. Parole a dir poco scottanti, che alimentano il dibattito politico, sia da parte del governo italiano con la premier Meloni, sia dall’esecutivo francese che non ha esitato a rispondere. Tante, anche le polemiche che arrivano dalle istituzioni e, soprattutto, da chi ha seguito tutta le vicende da vicino.

Netta e tra le prime la riposta del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che non usa mezzi termini: “Giuliano Amato ha rilasciato dichiarazioni di inaudita gravità a proposito di Ustica: è assolutamente necessario capire se ci sono anche elementi concreti a sostegno delle sue parole” – dice sostenendo la linea Meloni – soprattutto considerando “il peso delle affermazioni di Amato e il suo ruolo rilevante all’epoca dei fatti”. Un dibattito in cui interviene, ma rimanendo al di fuori dal mare magnum delle accuse, il ministro degli Esteri Antonio Tajani che commenta: “Bisogna fare tutti gli accertamenti necessari, bisogna sempre essere prudenti, non entusiasmarsi e non estremizzare le posizioni. Sono parole di un privato cittadino”. Parole però “importanti”: a dirlo è Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, che considera quella di Amato una “corretta ricostruzione di tutto quello che nelle carte c’è, che sappiamo da anni”, cioè “che il Dc9 è stato abbattuto” e che, secondo la ricostruzione di Francesco Cossiga del 2009, “sarebbero stati i francesi”.

Una sollecitazione importante, dice Bonfietti, che fa tornare l’attenzione sulla vicenda e che può aiutare a “chiedere con forza ai francesi e al presidente Macron di attivarsi maggiormente per assumersi le loro responsabilità. È fondamentale e importante che insieme a me lo cominci a urlare anche qualcun altro. E Giuliano Amato è sempre stato una grande presenza per noi”. Eppure, la novità importante delle parole dell’ex presidente – che lascia perplessità anche sulla presidente Bonfietti – è quella relativa alle rivelazioni in merito al rapporto tra Bettino Craxi e Gheddafi: “Non sapevo – come lui sostiene, che fosse stato Craxi ad avvisare Gheddafi”. A rispondere a queste ultime rivelazioni è anche Bobo, il figlio di Craxi: “È già scritto anche sui libri di Storia che mio padre avvertì Gheddafi che lo avrebbero bombardato. Ma nel 1986” e non nel 1980, data della strage di Ustica. “A parte quello strafalcione storico – sottolinea però Bobo Craxi – la tesi francese è sempre stata presente, mai provata del tutto e mai smentita”. Luci e ombre su una vicenda che ha sempre creato dibattito, anche tra l’opinione pubblica, e che le parole di Giuliano Amato riscaldano ancora di più.


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