Vallettopoli, scandali e processi
Estate 1996: Gigi Sabani viene arrestato all’alba del 18 giugno con l’accusa di truffa a fini sessuali e induzione alla prostituzione. Quando i carabinieri bussano alla sua porta, lui pensa a uno scherzo. “Ma ‘ndo stanno le telecamere?”, chiede sorridendo. Non ci sono telecamere. C’è solo un mandato di arresto e un’accusa infamante: avrebbe promesso contratti televisivi in cambio di sesso. La fonte? Katia Duso, aspirante showgirl minorenne, che racconta al PM Alessandro Chionna di presunti approcci sessuali nell’estate del 1995.
Tredici giorni agli arresti domiciliari. Poi l’archiviazione. Nel febbraio 1997 viene proclamata la sua innocenza. Ma il danno è fatto. Sabani non si riprenderà mai. La carriera crolla, gli amici spariscono, il sorriso si spegne. Nel 2007 muore di infarto a 54 anni. Valerio Merola, anche lui coinvolto e poi scagionato, dirà: “Questa morte ha una firma. Il pregiudizio può anche uccidere. Gigi non ha mai superato quella vicenda”.
Il dettaglio ambiguo? Il PM Chionna che lo aveva arrestato, l’anno dopo sposerà Anita Ceccariglia, ex fidanzata di Sabani ed ex testimone nell’inchiesta. Conflitto di interessi? No, solo l’Italia.
Trent’anni dopo, la storia si ripete ancora. Lele Mora, ex agente dei VIP coinvolto negli scandali Vallettopoli e condannato per bancarotta fraudolenta, oggi venderebbe pellicce in un mercato di Torino. Il suo rapporto con Fabrizio Corona? Una storia di potere, affetti, tradimenti. Nel 2018, a La Zanzara, Mora aveva ammesso che tra loro c’era stato “sesso”, chiamandolo “Bombolandia”. Oggi attacca Corona per il caso Signorini, definendolo un traditore.
Il filo conduttore che lega queste storie è sempre lo stesso: un sistema malato dove il potere schiaccia chi non ha voce, dove le accuse diventano verità prima del processo, dove tutti si sentono in diritto e in dovere di condannare e poi archiviano senza scusarsi, senza riflettere sulle conseguenze. Gigi Sabani ottenne un risarcimento di 24 milioni di lire. Come se il denaro potesse ridargli la dignità, il lavoro e la credibilità di un tempo.
Lo spettacolo e la televisione hanno sempre avuto fame di scandali. Lo stiamo vedendo anche oggi, con il “caso Signorini”. Ma quando i protagonisti sono innocenti, quella fame diventa distruzione.
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