“Ubriaconi”, il Veneto insorge contro Enrico Brignano
Il caso irrompe sulle Regionali mentre la Lega lo porta in Commissione Vigilanza
Il Veneto insorge contro Enrico Brignano. L’attore è finito nella bufera a causa di una battuta pronunciata a Domenica In. Intervistato da Mara Venier, che è appunto di origini venete, Brignano avrebbe scherzato dicendo che in Veneto c’è “una massa di ubriaconi”. Attirando su di sé le ire della politica e della società civile veneta. Così come non accadeva dai tempi di Oliviero Toscani che, in ben altro contesto, pronunciò parole simili ricavandone polemiche che sono durate per anni.
A Brignano risponde il governatore del Veneto Zaia
Luca Zaia è subito intervenuto commentando come poco felice la battuta pronunciata dal comico romano. “Brignano a me non ha fatto sorridere – ha detto il governatore del Veneto – non so se si possa definire satira, di certo è offensivo nei confronti dei Veneti”. Il caso impatta pure sulle Regionali con il candidato a governatore del centrosinistra Giovanni Manildo che dà ragione a Zaia: “Indignarsi non basta, bisogna anche lavorare con più energia per sovvertire un’immagine della nostra terra che, evidentemente, continua ad essere diffusa”. E poi: “Possiamo anche prendercela con il provocatore di turno, e stigmatizzare una battuta stupida e malriuscita: ma secondo me dobbiamo rimboccarci le maniche e imbarcarci in un lavoro per raccontare al resto d’Italia e del mondo cos’è la nostra regione”.
Il caso finisce in Commissione Vigilanza Rai
La polemica ha raggiunto la Commissione Vigilanza Rai dove il gruppo leghista ha messo nero su bianco tutto il suo fastidio. Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli hanno sottoscritto una dura dichiarazione: “Non sappiamo se la battuta di Brignano sui veneti, con allusioni al fatto che siano una ’massa di ’mbriaconi, abbia fatto divertire qualcuno. Per quanto ci riguarda siamo sconcertati e indignati da una rappresentazione falsa e macchiettistica del popolo di una delle regioni più produttive del Paese che, con una quota importante compartecipa con il canone a tenere accesi i ripetitori dell’azienda di Servizio Pubblico”. E ancora: “Quando si parla di certe scelte in Rai, ormai, non c’è proprio niente da ridere. Fa male sentire la conduttrice (veneziana) non prendere le distanze da simili affermazioni. Nessun rispetto nei confronti dei cittadini utenti di un servizio che pagano lautamente per esserne irrisi. Le motivazioni del calo degli ascolti vanno ricercati nella banalità dei programmi che si mandano in onda”.
Torna alle notizie in home