Zanini: il Veneto ha bisogno di guida forte e radicata
Avvocato Cristina Zanini, candidata vicentina di FdI alle regionali del 23 e 24 novembre, partiamo dal Veneto: quali sono le priorità e i nodi più urgenti?
“Innanzitutto il lavoro e la sicurezza delle nostre imprese. Il Veneto resta una locomotiva produttiva ma ha bisogno di ulteriori infrastrutture snelle e di regole certe: dalla manutenzione stradale al completamento dei collegamenti che servono le aree produttive. Sul piano sanitario, dobbiamo consolidare l’eccellenza degli ospedali e ridurre ancora di più le liste d’attesa con investimenti mirati nel personale e nelle tecnologie, obiettivi che l’autonomia potrà favorire trasferendo risorse sul territorio. Queste idee non sono retorica: devono tradursi in progetti e in nomi di cantieri, e in questo senso Fratelli d’Italia intende proporre candidature radicate nel territorio e competenti”.
Lei, viste le preferenze di genere con al massimo una maschile e una femminile, corre in coppia con il consigliere Joe Formaggio e parla spesso di compattezza della coalizione. Nel Veneto come si concilia la scelta dei candidati con la richiesta di rappresentanza locale?
“La scelta dei candidati passa per il rapporto con il territorio. È vero che le decisioni si confrontano ai tavoli nazionali, ma è altrettanto vero che chi si candida deve essere interprete delle esigenze locali. Per questo Fratelli d’Italia chiede rispetto per il consenso ottenuto nel 2022 alle politiche (32%) e nel 2024 alle europee (37%) dagli elettori veneti: non si tratta di arroganza, ma di responsabilità verso chi produce ricchezza e chiede servizi all’altezza”.
Restando sul Veneto: chi è il candidato migliore per guidare la regione?
“Fdi può esprimere Luca De Carlo e Raffaele Speranzon. Entrambi sono figure di valore, ma il punto è che noi riteniamo che il candidato più competitivo visto il consenso sia quello di Fratelli d’Italia, oggi in grado di esprimere la leadership più solida e riconosciuta dagli elettori. De Carlo e Speranzon rappresentano due anime complementari: esperienza territoriale e capacità politica. Ciò che conta è che la scelta venga rispettata, perché il Veneto ha ancora bisogno di stabilità e di una guida che sappia dialogare con Roma senza subalternità”.
I vostri alleati della Lega hanno lanciato la candidatura di Alberto Stefani e capolista è Luca Zaia. Come se ne esce?
“Legittimo che gli amici leghisti patrocinino il loro candidato, ma FdI ha i leader giusti per proseguire, nella continuità, l’ottimo lavoro fin qui svolto dal centrodestra”.
Le elezioni nelle Marche sono lette come un primo banco di prova: che valore date a quel risultato in vista del Veneto?
“È un test significativo perché riteniamo che mostrerà come le scelte di campo, la capacità di incarnare il governo locale e la credibilità delle proposte contino davvero. Un risultato positivo lì rafforzerà l’idea che l’elettorato premia chi sa governare e non solo promettere. Per il Veneto è un segnale: meno di tatticismi e più di soluzioni concrete, perché la coalizione unita è in grado di governare bene”.
Passiamo alla Flottilia. Lei come valuta la posizione del governo e, in particolare, il comportamento della premier Giorgia Meloni?
“Tutti siamo sgomenti per le sofferenze del popolo palestinese. La premier Meloni ha avuto parole nette di condanna. Poi va riconosciuta la fermezza nel tutelare la sicurezza dei nostri connazionali. Quando si mette in gioco la vita delle persone non serve spettacolo politico: serve prudenza, coordinamento internazionale e soluzioni che non aumentino i rischi. La linea del governo, ricerca di mediazione, coinvolgimento degli attori regionali e delle istituzioni religiose per la consegna degli aiuti, è corretta. Anche il presidente Mattarella è stato chiaro. Se poi prevalgono altre motivazioni, rispetto a quelle umanitarie, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. La tutela della vita umana viene prima di ogni forma di strumentalizzazione!
Avvocato Zanini, se verrà eletta, quale sarà il primo atto politico che intenderà portare avanti per il Veneto?
“Chiederò un piano urgente per ridurre ancora di più le liste d’attesa in ambito sanitario perché sono un peso per la popolazione e un calendario preciso con le priorità per i cantieri delle infrastrutture a servizio delle imprese e dei servizi. Non promesse generiche: scadenze, stanziamenti e nomi. I veneti non hanno bisogno di slogan, ma di amministratori che sappiano trasformare le risorse in risultati”.
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