Cultura & Spettacolo

Roma Jewelry week. Ri-trovamenti: i gioielli sul filo Roma-Valenza

di Redazione -


Roma Jewelry week. Ri-trovamenti: i gioielli sul filo Roma-Valenza

di LORENA BORGHESE

In occasione della Roma Jewelry Week 2023 (RJW), da oggi e fino al 15 ottobre, le sale del Museo Napoleonico ospiteranno la mostra Ri-trovamenti. Il gioiello tra Roma e Valenza.
Giunta alla sua terza edizione, la RJW si pone l’obiettivo di promuovere il gioiello come vera e propria opera d’arte portatrice di un proprio racconto.
La rassegna è volta alla valorizzazione del grande patrimonio storico, archeologico, artistico e immateriale mettendo in connessione le realtà più interessanti dell’arte orafa. L’intento è quello di recuperare pienamente la consapevolezza dell’alto valore culturale delle arti e della creatività, delle tradizioni che possono essere messe a disposizione delle innovazioni e della contemporaneità e viceversa.
Nel 2022 inizia la collaborazione tra Roma e la città di Valenza in occasione della I° edizione della settimana Valenzana del gioiello, durante la quale sono stati ospitati gli artisti della Neo scuola Romana del gioiello contemporaneo, e non solo.
Per questa terza edizione, viceversa, le opere nate a Valenza sono in esposizione nella Capitale per la Roma Jewelry Week 2023 (RJW), con l’intento di rinnovare l’incontro tra le arti, anticipando quella che sarà la II° edizione della Valenza Jewelry Week del 2024. Roma sarà rappresentata dalla Neo Scuola Romana del Gioiello Contemporaneo e Valenza da una rappresentanza degli artisti e Maestri orafi aderenti al progetto Archivi Orafi Valenza.
Il progetto, ideato per il Museo Napoleonico con la collaborazione di Mani Intelligenti – Fondazione per l’innovazione e la cultura del gioiello italiano di Valenza, prende spunto dalla volontà di far dialogare le due realtà per far comprendere il valore culturale insito nella creazione manuale, attraverso il racconto della storia, ricercando e ritrovando testimonianze di ciò che è stato e di ciò che sarà la memoria del nostro saper fare nazionale.

Il titolo della mostra è nato dall’idea di Claudio Franchi, Maestro d’Arte orafo-argentiere e curatore della Neo scuola Romana del Gioiello Contemporaneo, si pone l’onere di segnare l’esperienza della partecipazione dello spettatore alla costruzione dell’opera e del senso complessivo dell’esperienza artistica, ri-trovare il senso di forme descrivibili, tradotte dal luogo del pensiero, dell’immaginazione e quindi della forma intima, stimolando il riguardante alla ri-scoperta del valore della storia ri-visitata con i nuovi occhi del proprio tempo.
Il sostantivo composto evoca una funzione di comunicazione multipla: l’attitudine alla ricerca di un segno colto degli autori di Scuola Romana e il debito nei confronti della propria storia e identità che, nella fattispecie della presente edizione, si sublima nei luoghi museali della storia per eccellenza.

Ri-trovamenti, come progetto ideato da Claudio Franchi, diviene il terreno di condivisione del progetto Archivi Orafi Valenza, promosso dal Comune di Valenza con il sostegno della Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in collaborazione con l’Associazione “Amici del Museo dell’Arte Orafa Valenza”, il For.Al “Vincenzo Melchiorre”, il Gruppo Aziende Orafe Confindustria Alessandria e la Camera di Commercio di Alessandria-Asti.
In mostra a rappresentare la Scuola Neo Romana saranno Laura Abramo, Riccardo Alfonsi, Glauco Cambi, Flavia Diamanti, Fontana Gioielli, Forlenza Gioielli, Franchi Argentieri, Cristiana Perali, Anna Pinzari, Negri Gioielli, Rose’s Jewellery, Nicola Vitali; mentre per Archivi Orafi Valenza le aziende protagoniste saranno Annaratone, Barberis Carlo, Callegher, Ceva gioielli, Crivelli gioielli, Leo Pizzo, Margherita Burgener, Monile Jewels of Italy, Moraglione, G. Verdi& C., For.Al “Vincenzo Melchiorre”.
In mostra sarà presente anche il gioiello La fragilità degli abbracci/Raíz de luz, opera frutto della collaborazione tra l’artista Elizabeth Aro e la ditta Lombardi Srl. Il gioiello è parte del progetto Fragile bellezza promosso dal Comune di Valenza e curato da Lia Lenti e Domenico Maria Papa che ha lo scopo di incentivare la collaborazione sinergica tra artisti contemporanei e aziende orafe del distretto valenzano. La scelta di una sede espositiva come quella del Museo Napoleonico, luogo che custodisce i cimeli napoleonici lasciati in eredità dal Conte Giuseppe Primoli che, oggigiorno, costituiscono una rilevante testimonianza storico-artistica del nostro patrimonio è stata dettata proprio dal concetto di riscoperta del valore storico della storia visto attraverso il vissuto di una grande famiglia. Ancora, gioielli della famiglia Murat come la demi-parure in micromosaico appartenuta a Carolina, realizzata da Antonio Aguatti, artista del mosaico minuto di grande talento, attivo a Roma alla metà del XIX secolo. E i portebouquet, accessori immancabili per le dame del secondo Impero, che venivano utilizzati per collocarvi all’interno dei fiori. “RJW23 è ideata e organizzata da IncinqueOpenArt Monti in collaborazione con il Municipio I – Roma Centro, con il patrocinio della Città metropolitana di Roma e con la partecipazione di VIVE .


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