Attualità

50mila euro per dire che per avere più ossigeno servono i boschi

di Domenico Pecile -


 

Sapevate che boschi e foreste sono serbatoi di ossigeno? E che dunque per tutelare e difendere questi “serbatoi” è necessario valorizzare la flora? Se avete dei dubbi è sufficiente leggere l’emendamento presentato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Basso, a margine della Finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia. L’emendamento è stato poi fatto proprio dalla Giunta regionale. Intento nobilissimo, per altro. Anche perché – come cita l’emendamento – è stato pensato nell’ambito “delle politiche regionali volte a individuare misure per la riduzione della vulnerabilità del territorio regionale ai cambiamenti climatici”. E dunque, disco verde per l’autostrada che conduce alla necessità “di un servizio finalizzato alla redazione di uno studio di fattibilità sotto il profilo tecnico ed economico concernente” appunto – come si diceva – “la valorizzazione dei boschi e delle foreste, come serbatoio di ossigeno”.
Ah, piccolo dettaglio: per questo studio di fattibilità è stata destinata la spesa di 50 mila euro per l’anno 2023. Incidente di percorso? Probabilmente no, visto l’imbarazzo dell’esecutivo mentre ascoltava l’intervento tra l’ironico e l’incredulo dell’ex senatore dem Francesco Russo o quello del capogruppo dei 5S, Mauro Cappozzella. Scarsa conoscenza della materia? Probabile. Ma come dice il saggio esiste anche un’ignoranza – nel senso di non conoscenza – colpevole. Pressappochismo? È possibile. Di certo, per le opposizioni non è soltanto un incidente di percorso.
Il capogruppo pentastellato, Capozzella, che pure dichiara che 50 mila euro sono poca cosa di fronte al bilancio regionale, ma che in ogni caso vale il principio, si affida all’ironia: “Nei prossimi sei mesi a molte persone sarà ricordato che per fare politica e poter entrare in Consiglio regionale è necessaria l’esperienza, la competenza e la cosiddetta gavetta. Senza le quali non si potrebbero approvare norme come questa”. Russo sottolinea che “se anche proprio non avessero familiarità con qualche Dipartimento delle università o con qualche docente, oggi è sufficiente aprire una pagina web a caso e digitare due parole chiave: ossigeno e boschi e immediatamente tutto sarebbe svelato, senza dovere investire 50 mila euro. Ma si potrebbe anche affidarsi alla malizia…”.

Russo, tra l’altro, aveva ribattuto all’emendamento di Basso con uno suo, clamorosamente bocciato. Aveva cioè suggerito di assegnare al Gal Carso “un finanziamento per la realizzazione di interventi di limitazione delle disponibilità della flora morta o secca e quella bruciata nelle aree percorse dal fuoco, di interventi di selvicoltura preventiva volti alla diminuzione del carico di combustibile vegetale al fine di ridurre il ischio di propagazione degli incendi”. Già, questione di priorità negli interventi, visto che in Fvg c’è addirittura troppo verde da boschi e foreste. Complessivamente il 36% territorio regionale. Togliendo la pianura, in montagna si arriva ben oltre l’80 per cento. L’ex sindaco di Chiusaforte, Luigi Marcon, ricorda l’incendio boschivo del 4 agosto 2013: “Ormai il bosco, che si porta dietro la fauna, di fatto entra nelle case dei paesi”, dichiarò. Altro che ossigeno! Basso taglia corto: “Il mio emendamento non ha certo la pretesa di risolvere i problemi della montagna”.


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