Cultura & Spettacolo

L’INTERVISTA – Nathalie Caldonazzo: “La mia vita sopra le righe”

di Francesca Genovesi -


Attrice, soubrette, ballerina, pittrice, la bellissima Nathalie Caldonazzo è una artista a trecentosessanta gradi, che spazia dai palcoscenici più prestigiosi alle gallerie d’arte di tutto il mondo, dove espone le sue apprezzate creazioni. Professionalmente è una donna molto realizzata, che ha raggiunto tutti i traguardi e ha ancora in serbo tante idee. Di recente ha trovato anche la felicità, accanto a un uomo che, come lei stessa sostiene, l’ha cambiata profondamente.

Nathalie raccontaci come hai conosciuto Filippo.
“Ci conosciamo da quando siamo ragazzini. In realtà era lui che conosceva me, io lo consideravo solo un amico di mia sorella e a malapena sapevo come si chiamasse. Quando ci siamo rincontrati circa otto mesi fa, mi ha confessato che mi vide per la prima volta all’età di 19 anni, nel mese di maggio, mentre io ero a passeggio nella piazzetta di Porto Cervo con Massimo (Troisi, ndr). Lui era con la sua fidanzatina dell’epoca, ebbe un colpo di fulmine e dentro di sé pensó che prima o poi sarei stata la donna della sua vita”.

Come vi siete rintracciati dopo tanti anni?
“Lui mi seguiva sui social e ogni tanto mi scriveva. In cuor suo non mi aveva mai dimenticata. Io per garbo ogni tanto rispondevo. Poi con lo zampino di mia sorella, che non faceva che propinarmi questo Filippo che nel frattempo era andato a vivere in Puglia, una sera, che era a Roma, per levarmelo di torno, sperando che non mi piacesse affatto, le dissi di organizzare una cena in un ristorante sotto casa mia. Già entrando rimasi colpita dalla curiosa coincidenza che ci assegnarono lo stesso tavolino in cui mangiammo io e Massimo la prima sera che uscimmo insieme. Poi quando lo vidi mi dovetti ricredere perché è davvero un bell’uomo estremamente affascinante e galante”.

È stato un colpo di fulmine?
“Da parte sua era in atto, io uscivo da una storia importante e non mi sentivo ancora predisposta agli affari di cuore. Ero chiusa, diffidente, forastica. Ma dato che lui è un testardo, eccoci qui”.

Sentimentalmente sei sempre stata irrequieta, come vivi l’amore ora?
“Sono finalmente serena, dopo tante relazioni turbolente. Filippo è un uomo stabile, risolto, solido, che riesce a domare le mie intemperanze ed il mio carattere irruento”.

Avete un segreto?
“La sua pazienza infinita e il fatto di vivere a distanza, che ci consente di apprezzare ancora di più i momenti che trascorriamo insieme. In più lui è un uomo di grande fede, devoto a San Nicola, perché è il direttore del museo di San Nicola, che è il santo protettore dei pugliesi. Questa sua devozione mi ha avvicinata molto alla fede, che avevo perduto tanti anni fa. Ho capito che quando sei nel buio, la fede è un lume che ti guida verso la salvezza”.

Gli proporresti mai una esperienza tipo quella che già hai vissuto a Temptation Island?
“Ho provato a chiedergli se gli andasse di partecipare, lui mi ha risposto che non lo farebbe nemmeno per tutto l’oro del mondo. Questa è stata la risposta giusta che volevo sentire!”.

Ci sono tutti i presupposti per un lieto fine…
“Mai dire mai, io credo nell’amore, quello bello, pulito, senza inganni, sotterfugi, bugie, che ti fa stare sereni anche a distanza. Sono monogama, se sto con un uomo guardo solo esclusivamente lui, voglio solo lui e pretendo altrettanto. È presto per parlare di nozze, ma dal momento che lui mi ha chiesto di sposarlo il giorno dopo che ci siamo visti, ci farò un pensierino…”.

Che tipo di mamma sei?
“Molto presente, attenta, senza essere oppressiva. Sono cresciuta in una famiglia nella quale non si respirava pace, i miei genitori si adoravano ma litigavano molto e questo ha fatto soffrire tanto sia me che mia sorella. Pur amandoci molto, non erano molto presenti nelle nostre vite, delegando spesso a tate e baby sitter. Per questo non mi sono persa un attimo della vita di mia figlia, facendo a volte dei sacrifici assurdi pur di starle sempre accanto. Una volta finii una tournée teatrale alle 3 del mattino, alle 6 ero già in volo verso casa perché volevo che mi vedesse al suo risveglio.

Mia che figlia è?
“Sono stata molto fortunata perché Mia è una ragazza bellissima fuori ma ancor più dentro, molto responsabile, matura per la sua età, per niente capricciosa. Studia ha delle ambizioni si impegna tanto. Ha una ragazzo della sua età ed è molto seria, anche nel rapporto con lui, in questo mi somiglia molto. Spero di aver fatto un buon lavoro. È la persona che più amo al mondo”.

Parliamo ora dei tuoi progetti lavorativi.
“Il prossimo anno sarò in tournée al teatro Parioli di Roma e al Diana di Napoli insieme a Gino Rivieccio, con la pièce teatrale Una vacanza con i fiocchi, una commedia ironica che parla di scontri generazionali. Poi ho scritto un soggetto con Marcello Introna, intitolato Le mele marce, si tratta di tre episodi legati tra loro sul narcisismo. Vorrei fare la regia e portarlo nelle sale o in tv”.

Hai anche due altre passioni che hai trasformato in lavoro, la pittura e la danza.
“Dipingo da 15 anni, la pittura per me è liberatoria, il mio momento di distacco dal mondo, una specie di terapia. Di recente ho fatto la mia mostra personale a via Margutta e il 20 giugno insieme a Croce Taravella esporrò le mie opere nel museo di San Michele a Bari. Quanto alla danza, sono praticamente nata ballando, mia mamma Leontine è una eccezionale maestra di ballo famosa in tutto il mondo e io sto prendendo le sue orme e da poco insegno a Roma ballo jazz, una disciplina molto bella, che unisce la leggerezza del ballo all’efficacia dell’allenamento”.

Sembri una donna perfetta. Avrai pure mezzo difetto!
“Più di uno… per esempio sono molto distratta, mentre sto al telefono a chiacchierare con te Francesca, ho perso l’uscita per Fiumicino dove devo andare a prendere il mio fidanzato all’aeroporto e sono finita ad Ostia…”.


Torna alle notizie in home