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Oasis: Leg UK con 17 date sold-out, tour mondiale senza l’Italia

La band riparte dagli Stati Uniti: voci su un ritorno in studio per nuove registrazioni

di Gianluca Pascutti -


Oasis. Basta pronunciare questa parola per evocare un’epoca, un suono, una generazione. Ma oggi, nel 2025, significa soprattutto rinascita. Lo scorso luglio, a Cardiff, si è consumato l’inizio di un’avventura che ha già assunto i contorni della leggenda.

Un abbraccio che vale più di mille note

Lì, davanti a migliaia di fan increduli, Liam e Noel Gallagher si sono stretti in un abbraccio. Un gesto breve ma potentissimo, che ha fatto vibrare il pubblico come un accordo sospeso. Da quel momento, concerto dopo concerto, si è respirata un’armonia inaspettata: i fratelli di Manchester, noti più per i loro contrasti che per le carezze, si sono mostrati fianco a fianco, addirittura a braccetto sul palco, ringraziandosi reciprocamente davanti alla folla.

Noel, intervistato da TalkSport, non ha nascosto la sorpresa: «È un momento straordinario. Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono orgoglioso di Liam. Vederlo reggere uno stadio con quella potenza mi ha emozionato».

I rituali opposti

Dietro le quinte, però, gli Oasis restano fedeli alle proprie differenze. Liam si presenta all’ultimo minuto, una scaldatina veloce e via sotto i riflettori. Noel, invece, è metodico: pranza in camerino, accorda da solo ogni chitarra, si prende il suo tempo.
Il documentarista Charlie Lightening, che li conosce bene, ha spiegato che proprio questa tensione è la scintilla che alimenta il mito: «È la loro alchimia, non sparirà mai del tutto. E meno male».

Le voci su un nuovo album

C’è una voce che serpeggia tra i fan: torneranno anche in studio? Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Daily Mirror, Noel avrebbe già cominciato a scrivere nuove canzoni, ispirato dal calore della reunion. Durante alcuni soundcheck pare abbia persino accennato due inediti.
Resta però l’incognita: saranno brani destinati a un nuovo disco degli Oasis o finiranno tra il repertorio degli High Flying Birds? Per ora nessuna certezza, ma l’attesa cresce.

Un tour planetario con un punto interrogativo sull’Italia

Il ritorno degli Oasis non è solo emotivo ma anche fisico: 17 date già bruciate tra Regno Unito e Irlanda, e un calendario che si allunga di giorno in giorno. Dopo l’Inghilterra, toccherà a Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e Sud America, con un gran finale previsto a novembre a San Paolo del Brasile.
E l’Italia? Al momento non ci sono conferme, ma la speranza è altissima. Milano in particolare aspetta una rivincita: proprio lì, negli anni ’90 e 2000, la band regalò concerti memorabili, prima dell’amaro epilogo con la cancellazione dello show di Rho, poche ore dopo la lite furiosa di Parigi che sancì la loro separazione. Quasi vent’anni di silenzio, fino a oggi e ancora non abbiamo notizie su una Leg europea che i fans tanto attendono.


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