Ambiente

C’era vita su Marte (forse): le scoperte di Perseverance

Il mistero dei Mudstone, l'entusiasmo degli scienziati

di Pietro Pertosa -


C’era vita su Marte. Forse. E no, non è una battuta. A quanto pare, gli scienziati avrebbero rintracciato tracce ritenute riferibili all’attività di microrganismi in alcune zone del Pianeta rosso. Una scoperta che, se fosse confermata, cambierebbe del tutto l’idea che ci siamo fatti, nel corso degli anni, del nostro “vicino” più prossimo nel sistema solare rafforzando l’idea – coltivata tra gli altri da Elon Musk – di poterlo addirittura colonizzare.

C’era vita su Marte: il caso Mudstone

Le immagini (e i dati) inviati a terra dal rover Perseverance della Nasa avrebbero scoperto, in alcune rocce che un tempo giacevano in fondo a corsi d’acqua, tracce associabili all’attività di antichissimi microbi marziani. Sono le cosiddette “biosignature”, le “firme” biologiche che attesterebbero la vita nei mudstone, le pietre che si sono formate sul letto dei fiumi che, circa tre miliardi e mezzo di anni fa, scorrevano in quello che è oggi il cratere Jezero dove, a quanto pare, a quell’epoca sorgeva addirittura un lago. Le formazioni più interessanti sono state battezzate, in maniera informale “macchie di leopardo” e “semi di papavero” a indicare le loro forme e dimensioni.

Cosa dicono gli scienziati

Sanjeev Gupta, planetologo dell’Imperial College di Londra e co-autore dello studio pubblicato su Nature, ha affermato: “Non abbiamo mai avuto qualcosa del genere prima, se queste formazioni fossero state trovate sulla Terra, si potrebbe pensare a un’origine microbica”. Nicola Fox, capo della divisione scientifica della Nasa, è entusiasta: “È come vedere un fossile avanzato. Forse sono resti di un pasto… o di ciò che ne resta dopo”. Tuttavia occorrerà frenare gli ardori fino al rientro dei materiali sulla Terra. Un qualcosa che, al momento, sembra ancora più impossibile della prospettiva di riconoscere che su Marte ci sia vita. O ci sia stata.


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