“Brescia è un posto malvagio” secondo Massimo Cellino
Brescia è un “posto malvagio”: parola di Massimo Cellino. L’ex presidente del club, che è ripartito dalla Serie C dopo il fallimento giunto al termine di una complessa vicenda che ha “salvato” la Sampdoria e retrocesso le Rondinelle per le irregolarità sui pagamenti Irpef che hanno riscritto la classifica di B un anno fa, ha parlato all’Unione Sarda dell’esperienza in Lombardia. Cellino non ha avuto alcun dubbio: Brescia è un “posto malvagio” e se l’avesse saputo prima col piffero che ci avrebbe investito un solo euro nella squadra di calcio.
Brescia non si addice a Cellino: “Quante bestemmie”
Secondo Cellino, ex patron di Cagliari, Leeds e Brescia, c’è puzza di zolfo nella placida provincia lombarda. Lui ha avuto la “colpa” di adempiere a un voto fatto per la promozione in A della squadra, allestendo una Cappella per l’Immacolata al centro sportivo del club. Le forze infernali, spiega, gliela avrebbero fatta pagare cara: “Diciamo che l’ho pagata cara. Mi hanno spiegato che il maligno si accanisce con chi fa qualcosa di importante per la Chiesa. Anche se il maligno si è accanito in una città dove la bestemmia è troppo diffusa. Una cosa che non ho mai tollerato”. E pensare che l’inno dei tifosi bresciani è il canto alla Madonnina dai Riccioli d’Oro…
“Sono una vittima della Federazione”
Cellino, però, è abbastanza realista da ammettere che oltre alle forze oscure, o all’essere Brescia di per sé “un posto malvagio” hanno giocato un ruolo decisivo anche, se non soprattutto, gli uomini nella fine della sua avventura in terra lombarda. L’ex patron si sente vittima delle decisioni assunte dalla Federazione che, dopo la retrocessione sul campo della Sampdoria e alla vigilia del playout tra Frosinone e Salernitana, con il Brescia già aritmeticamente salvo, ha riscritto la classifica penalizzando proprio le Rondinelle con una retrocessione diretta. “Io non mi sento, io sono vittima di una serie di circostanze negative, con una Sampdoria che non deve retrocedere perché ha 200 milioni di debiti e ha garanzie con delle banche e con la Federazione”.
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