Cronaca

Garlasco, indagato Venditti che scagionò Sempio: corruzione

Perquisizioni a casa dell'ex magistrato e dei parenti del giovane amico di Chiara Poggi: un appunto tra le prove, indagini sui flussi di denaro

di Redazione -


Clamorosa svolta nelle indagini sul delitto di Garlasco: l’ex procuratore della Repubblica di Pavia Mario Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari per aver scagionato Andrea Sempio.

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Garlasco

L’accusa a Venditti riguarda un episodio di corruzione per scagionare Andrea Sempio, uno degli indagati nel caso. Le autorità hanno eseguito un blitz con perquisizioni nelle case di Venditti, dei genitori di Sempio, di alcuni zii di Sempio e di ex carabinieri coinvolti nelle indagini.

L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, che ha competenza sui reati commessi da magistrati di Pavia.

L’appunto: denaro per scagionare Sempio

Un appunto trovato a casa dei genitori di Sempio, con la scritta “Venditti gip archivia X 20-30 euro”, è tra le prove considerate più rilevanti di questa nuova fase investigativa. Risalirebbe a giorni prima delle reali indagini avviate all’epoca sul giovane, confermando uno scenario investigativo nel quale si è ipotizzato che in qualche modo fosse stato messo a conoscenza di quanto era in corso e pure delle domande che gli sarebbero state poste. Indagini della Guardia di Finanza su una somma di 40mila euro, veicolata dalle zie paterne di Sempio ad uno zio e poi pervenute ai genitori del giovane,

Venditti: dalla Procura al Casinò, sempre contrario alle attuali indagini

L’ex procuratore Mario Venditti oggi indagato – dopo aver lasciato il suo incarico assunse quello di presidente del Casinò di Campione d’Italia – si era detto sempre e chiaramente contrario agli attuali approfondimenti giudiziari sull’omicidio di Garlasco che hanno coinvolto anche sul tema Andrea Sempio, dichiarando che “non ci sono elementi” a suo carico. E aveva spiegato di essersi occupato della prima archiviazione su Sempio già nel 2016, valutando accuratamente le denunce e le intercettazioni disponibili, senza trovare prove sufficienti contro di lui. Sottolineando pure, in varie circostanze, come la sentenza della Cassazione avesse confermato due cose fondamentali: l’autore dell’omicidio è uno solo, Alberto Stasi, escludendo quindi Sempio.

Venditti aveva inoltre precisato che le intercettazioni considerate dai magistrati erano semplici sfoghi di Sempio e non elementi probatori. Riguardo a nuovi elementi su Sempio emersi dalle indagini successive, legato a un presunto caso di stalking ea rilievi della polizia giudiziaria, Venditti aveva dichiarato che tali presunti elementi altro non erano che riproposizioni di capitoli già valutati nelle sentenze di appello e dalla Cassazione, e che non vi era nulla di nuovo su cui agire.


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