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Esteri

Netanyahu non sarà in Egitto nel pomeriggio

Trump è stato accolto da una standing ovation nell'aula della Knesset

di Ernesto Ferrante -


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non sarà nel pomeriggio a Sharm el Sheikh, dove inizialmente era prevista la sua presenza alla firma dell’accordo con Hamas ed al vertice sulla pace, stando a quanto aveva riferito la presidenza egiziana dopo il colloquio telefonico tra Netanyahu e Abdel Fatah al Sisi. Il primo ministro ha spiegato a Donald Trump che la sua assenza è legata all’inizio della festività di Sukkot. Secondo i media israeliani, invece, avrebbe timore che la sua partecipazione al vertice durante la festività possa creare una crisi con i partiti ultraortodossi.

Oltre a Netanyahu ci sarà anche Abbas

Ci sarà il presidente palestinese Mahmoud Abbas “per consolidare l’accordo per la fine della guerra a Gaza e ribadire l’impegno a rispettarlo”. A Sharm potrebbe arrivare il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya.

I prigionieri palestinesi sono arrivati a Gaza

Il primo dei 38 autobus che trasportano prigionieri palestinesi rilasciati dalle carceri israeliane è entrato a Gaza. Lo ha reso noto noto l’Ufficio informazioni per i prigionieri palestinesi. I media israeliani hanno mostrato pullman che trasportano prigionieri palestinesi in arrivo anche a Ramallah, in Cisgiordania.

Tra i 1.966 detenuti palestinesi rilasciati ci sono 250 condannati all’ergastolo, mentre gli altri 1.718 sono palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre. Tutti quanti saranno portati al Nasser Hospital, nel sud della Striscia.

L’appello di Guterres (Onu)

“Accolgo con grande favore la liberazione degli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza. Sono profondamente sollevato che abbiano riconquistato la libertà e che presto potranno riunirsi ai loro cari dopo le immense sofferenze che hanno sopportato”, ha scritto su X il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ribadendo il suo appello “per il ritorno dei resti degli ostaggi deceduti”. Guterres ha esortato “tutte le parti a sfruttare questo slancio e a onorare gli impegni presi nel quadro del cessate il fuoco per porre fine all’incubo a Gaza”. L’Onu, ha assicurato, “sta lavorando per sostenere tutti gli sforzi volti a porre fine al conflitto a Gaza e ad alleviare le sofferenze dei civili”.

Quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è entrato nell’aula della Knesset per pronunciare un discorso, è stato accolto da lunghissimo applauso e una standing ovation.


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