Terra dei Fuochi, una storia infinita
Quindici anni fa fu calcolata in un'area di tre milioni di metri quadri tra Napoli e Caserta
Giuseppe Vadalà commissario unico di Governo per la bonifica delle discariche abusive e delle operazioni di bonifica nella Terra dei Fuochi
Terra dei Fuochi, da almeno 25 anni una storia infinita. Un’espressione ormai affermata in Rete, nata nel 2000 per definire il degrado delle aree tra Napoli e Caserta, coniata ufficialmente nel 2003 da Legambiente.
Terra dei Fuochi, il degrado della Campania dagli anni ’80
Rifiuti di ogni tipo interrati – anche tossici e speciali -, discariche illegali, roghi nelle strade. Quasi 15 anni fa un rapporto la fotografava in un’area di tre milioni di metri quadri. Già negli anni ’80 un giornalista-biologo, Angelo Genovese, aveva fatto le prime denunce su quanto molti sapevano senza intervenire.
Centinaia di libri (a partire dal titolo dell’undicesimo e ultimo capitolo del libro Gomorra di Roberto Saviano).
Ha originato più di una dozzina di film e documentari e una manciata di canzoni. Un’etichetta buona pure per il Nord dove gli scandali e il business illecito dei rifiuti non si sono mai fermati. Decine di inchieste, attività criminali radicate, indagini ogni volta complesse, centinaia e centinaia di siti individuati e di sequestri.
Servono 2 miliardi
Più governi nazionali succedutisi, per non dire quelli regionali in Campania, senza un piano integrato pienamente finanziato e operativo.
Un mese fa un nuovo Decreto, lo stanziamento di 15 milioni e la previsione di un totale di 60 milioni negli anni. Le opposizioni ad attaccare il provvedimento “slogan”, in queste anche il 5Stelle Sergio Costa, operativo nella Terra dei Fuochi da generale dei carabinieri forestali, poi ministro proprio dell’Ambiente. Di risorse, la denuncia, ne servono di più: 2 miliardi.
Vadalà all’opera
Ora un altro generale, Giuseppe Vadalà, è il nuovo Commissario. Nutre solide considerazioni, espresse fino a pochi giorni fa. “Stiamo attuando quello che ci eravamo prefissi, dal 15 settembre abbiamo smaltito 300 tonnellate, nelle prossime settimane ne smaltiremo altre 400, si deve continuare a fare per mesi ed anni, ma ci interessa che entro la prossima primavera una grande parte di rifiuti siano eliminati dalle strade, sperando che la stagione estiva sia con meno roghi tossici di quella precedente”.
Da lui, una certezza: “Siamo rispettando la tabella di marcia”. Il suo auspicio, che l’inasprimento delle sanzioni deciso dal governo serva da “deterrenza”. Intanto, l’argomento è finito pure nella campagna elettorale delle Regionali (si vota il 23 e 24 novembre). Vadalà apprezza: “E’ pertinente”.
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