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Grandi eventi sportivi e turismo: l’effetto volano di Milano Cortina 2026

di Laura Tecce -


A poco più di ottanta giorni dall’accensione del braciere olimpico, l’Italia sta già sperimentando l’impatto concreto che un grande evento sportivo può generare sul turismo. L’avvicinamento a Milano Cortina 2026 conferma un trend ormai consolidato: le Olimpiadi non attirano visitatori solo durante le gare, ma attivano un movimento anticipato, progressivo e capillare che coinvolge territori, imprese, infrastrutture e perfino l’immaginario globale.

Le prenotazioni internazionali verso le regioni del nord coinvolte nelle gare olimpiche registrano un aumento del +160% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con picchi in Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. È la dimostrazione della crescente attrattività dei Giochi, ma anche della percezione che l’Italia stia investendo e costruendo in vista dell’evento.
Una fiducia che si riflette anche internamente: oltre il 90% degli italiani, secondo Ipsos, ritiene che le località olimpiche beneficeranno a lungo termine delle opere avviate: varianti stradali, potenziamenti ferroviari, modernizzazione dei nodi logistici. Un impatto che si estende anche al tessuto economico: circa il 95% delle PMI del territorio interessato prevede ricadute positive dirette, spinte dall’incremento dei flussi turistici e dal rafforzamento dei collegamenti.

Dal MIT arrivano segnali di soddisfazione: il ministro Matteo Salvini ha definito questi dati “una conferma della solidità dell’approccio adottato”, con opere sbloccate, finanziate e avviate grazie a una filiera istituzionale in forte coordinamento.
In questo scenario, resta emblematico il precedente di Torino 2006. In quell’occasione il Piemonte superò gli 11 milioni di turisti in un anno, con un aumento delle presenze dell’+8,7% rispetto al 2005. Torino da sola registrò oltre 3,3 milioni di presenze, di cui 1,5 milioni concentrate nelle settimane dei Giochi invernali, superando ogni previsione.

Anche l’eredità infrastrutturale fu significativa: impianti rinnovati, poli sportivi modernizzati e una rete di collegamenti più efficiente contribuirono a ridefinire l’immagine internazionale della città, generando un incremento del PIL regionale pari al +3% negli anni successivi. Sulla scia di quei risultati, il presidente della Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò, evidenzia il potenziale trasformativo dell’evento, citando a ulteriore conferma l’esempio di Expo 2015, ricordando come in quell’occasione “Milano, la Lombardia e tutto il Paese hanno dimostrato credibilità e capacità organizzativa, costruendo nel tempo un prestigio riconosciuto a livello globale”.
Malagò richiama anche gli studi di Bocconi, Ca’ Foscari e Sapienza, secondo cui l’impatto dei Giochi porterà a una crescita dello 0,25% del PIL nel trimestre successivo alla manifestazione. La portata dell’evento, però, non è solo economica: è mediatica, culturale, identitaria.

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha definito Milano Cortina 2026 “una promozione pazzesca”, sottolineando come 2,5 miliardi di persone assisteranno in tv alla cerimonia di apertura. Una vetrina planetaria senza precedenti per il Paese: le stime complessive parlano di cinque miliardi di euro tra flussi turistici e investimenti, con un ritorno previsto di 1,7 euro per ogni euro investito. Non è un caso che il mondo dello sport e dell’economia guardi ai Giochi come a un acceleratore capace di ridisegnare equilibri e opportunità e di incidere sulla competitività del territorio attraendo investimenti e visibilità globale. Un’eredità destinata a durare ben oltre l’ultimo giorno di gara.

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