Guida senza patente. Muore l’amico 19enne. Croci da nord a sud
Nella Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, l’Italia ha registrato una nuova, impressionante sequenza di incidenti mortali. Mentre istituzioni e associazioni invitavano alla prudenza, l’asfalto restituiva un bilancio drammatico da Nord a Sud. Se è vero che nei primi sette mesi di applicazione delle norme del nuovo codice della strada le vittime sono diminuite, il tributo che la strada pretende è sempre impressionante e intollerabile.
La tragedia di Milano
La tragedia che fa più impressione è avvenuta a Milano, dove è morto il 19enne Pietro Silva Orrego, figlio di un noto cardiologo. Era sulla Mercedes G Brabus da quasi mezzo milione di euro che domenica all’alba si è schiantata in viale Fulvio Testi e si è spezzata in due per la violenza dell’impatto. A bordo quattro ragazzi reduci da una notte in discoteca. Gravissima una 30enne, ferito un 23enne. Indenne invece il presunto conducente, un 20enne senza patente che ha tentato di fingersi soccorritore per sviare le indagini. La sua versione è crollata: una scarpa ritrovata tra le lamiere e i filmati del tram, che non è mai stato preso dal giovane, lo collocano sul teatro della disgrazia. Spetterà agli inquirenti accertare se effettivamente stesse guidando o fosse un passeggero. Ferito anche il 32enne dell’altra vettura, risultato positivo al pre-test droga.
L’incidente nel Cuneese
Invece, nel Cuneese, all’alba di ieri, è morta un’altra giovanissima: Gaia Conte, 19 anni di Dronero in Val Maira, studentessa dell’Istituto Grandis. Rientrava alla guida di una Fiat Panda da una serata con gli amici quando, a San Defendente di Cervasca, ha perso il controllo sull’asfalto reso viscido dalla pioggia. A causa delle nebbia la visibilità era modesta. L’auto si è capovolta e ha preso fuoco. Inutili i soccorsi. Domenica avrebbe compiuto 20 anni. E un altro schianto mortale è successo ieri notte a Bassano del Grappa, nel Vicentino, dove ha perso la vita Massimo Perdoncin, 42 anni, di Marostica. La sua Jeep, lungo viale Vicenza, è uscita di strada e si è schiantata contro la recinzione di un vivaio. L’impatto è stato devastante: il mezzo si è ribaltato su un fianco, lasciando l’uomo senza scampo. Dall’altro capo d’Italia, in Sicilia, tra sabato e domenica, sono state cinque le vittime della strada.
San Gregorio
L’ultimo incidente nelle vicinanze dei caselli di San Gregorio. Nella mattinata due motociclisti sono morti in scontri distinti, mentre nella giornata precedente si erano già contati altri decessi, confermando un’emergenza cronica. Il 17 novembre arriva a quasi un anno dalle nuove norme del Codice della Strada. I dati del Ministero dei Trasporti mostrano un calo complessivo di incidenti, feriti e vittime, ma le 24 ore appena trascorse raccontano una realtà diversa: velocità eccessiva, distrazione, pioggia, condizioni proibitive e comportamenti irresponsabili continuano a essere cause ricorrenti. Tre regioni, età diverse, dinamiche differenti. Ma un unico denominatore: una strage silenziosa che, nonostante prevenzione e campagne, continua a non fermarsi. L’ennesima dimostrazione che la battaglia per la sicurezza stradale deve vedere tutti gli operatori istituzionali e sociali sempre sul chi va là, perché si conferma per gli infra trentenni che la strada rimane la prima causa di morte.
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