Indagine su un’Ops (quella Mps – Mediobanca) al di sopra di ogni sospetto: finiscono sotto inchiesta Francesco Gaetano Caltagirone, l’ad di Delfin (società finanziaria della famiglia Del Vecchio) Francesco Milleri e l’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio. Dalla Procura di Milano s’è aperto un faro sul risiko bancario. La notizia, nel primo pomeriggio di ieri, è stata diffusa dal Corriere della Sera. Proprio nel giorno in cui Andrea Orcel, ad di Unicredit, andava al Senato a dire che quello di Banco Bpm è adesso “un capitolo chiuso” ribadendo alla politica, oltre all’amore per l’Italia, che la sua banca “non è una minaccia” per nessuno.
L’indagine sull’Ops di Mps su Mediobanca
A differenza della scalata avviata da piazza Gae Aulenti su Bpm, quella di Rocca Salimbeni a Mediobanca, il salotto buono di piazzetta Cuccia della finanza italiana, è riuscita. Ma i magistrati adesso vogliono vederci chiaro. E indagano per le ipotesi di reato di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza. Nel mirino dell’indagine, che sarebbe partita nei mesi scorsi, c’è il concordato sull’offerta pubblica di scambio, per una somma di 13,5 miliardi, che è stata utile a Mps per avere ragione della resistenza di Mediobanca.
Le ipotesi di reato
La presunta alleanza tra gli indagati. Risultano iscritte nel registro delle notizie di reato anche il gruppo Caltagirone e la stessa Delfin. Sarebbe stata nascosta agli enti di controllo coinvolti nella vicenda. Consob, Ivass, per il ruolo giocato da Generali divenuta prima azionista di Rocca Salimbeni, e Bce. E sarebbe stata utile a coordinare l’acquisto delle azioni Mps cedute nel 2024 dal Mef che era ancora, ai tempi, primo azionista di Rocca Salimbeni. Le notizie hanno avuto un’eco immediata in Borsa dove il titolo di Mps è arrivato a perdere fino al 6 per cento, limitando in chiusura il rosso a -4,56%. Da Siena sono più che sicuri. Confermando la notifica dell’avviso di garanzia al suo ad Lovaglio, la Banca è certa “di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione”.
Un nuovo capitolo del risiko bancario
L’indagine di Milano scrive, dunque, un nuovo capitolo del risiko bancario. E lo fa, al solito, spostando scenari e incartamenti direttamente in tribunale. La polemica è dietro l’angolo. Ma i mercati aspettano le prossime mosse. Anche perché, c’era stata una certa effervescenza sui titoli bancari e prima che si avesse ufficialità dell’indagine su Mps-Mediobanca. Che era trainata dai rumors a proposito di nuovi “affari” pronti a sbocciare.