Il partito della guerra sta cercando di far saltare i colloqui di pace che gli Stati Uniti stanno conducendo separatamente con Ucraina e Russia. Le dichiarazioni al Financial Times del capo del Comitato militare della Nato, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, non sono casuali. Parlare di “attacco preventivo” contro la Federazione russa in una fase di snodo, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Parigi dal suo omologo francese Emmanuel Macron e Steve Witkoff in viaggio per Mosca, dove oggi pomeriggio incontrerà il capo del Cremlino Vladimir Putin, riflette la volontà di chi vuole da tempo un confronto militare tra il blocco occidentale e la Russia. La provenienza geografica del quotidiano che ha riportato le parole incendiarie di Cavo Dragone rivela anche l’esistenza di frange contrapposte in seno all’alleanza atlantica, che è a guida statunitense.
Progressi significativi in Florida
Rustem Umerov, capo negoziatore ucraino, ha riferito che nei negoziati condotti negli ultimi giorni con la delegazione americana in Florida sono stati compiuti “progressi significativi”. “Siamo grati alla parte americana per l’approccio costruttivo e collaborativo e abbiamo concordato di mantenere i contatti per portare avanti il processo”, ha scritto Umerov in un post su X.
Zelensky e Macron
La questione territoriale “è la più difficile da risolvere”, ha affermato Zelensky all’Eliseo, dopo il suo incontro con Macron. I due si sono anche collegati con Rustem Umerov e Steve Witkoff. Attraverso i social, il presidente ucraino ha fatto sapere che al briefing ha preso parte anche il primo ministro britannico Keir Starmer. Le parti hanno concordato “di discutere ulteriori dettagli di persona”. I rispettivi team coordineranno i programmi “per eventuali ulteriori contatti”.
L’inquilino dell’Eliseo, ha reso noto che è stato finalizzato il lavoro sulle garanzie di sicurezza, “importanti per la sicurezza degli europei, degli ucraini e dei francesi”. Nei prossimi giorni è in programma un confronto tra responsabili americani e “Coalizione dei volenterosi” per precisare “la partecipazione americana a queste garanzie, conformemente a quanto deciso la settimana scorsa”.
Ursula von der Leyen vuole dare ancora soldi e armi all’Ucraina
Alla chiamata alle armi ha risposto subito la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Stiamo portando avanti il nostro lavoro per soddisfare le esigenze finanziarie dell’Ucraina. Abbiamo fatto buoni progressi e prevediamo di presentare le nostre proposte legali questa settimana”, ha annunciato von der Leyen. “Ci stiamo anche coordinando strettamente con i nostri partner nella Coalizione dei Volenterosi”, ha proseguito la presidente dell’esecutivo Ue, sottolineando lo sforzo per “potenziare la capacità di difesa dell’Ucraina”.
La scelta bellicista dei Paesi Bassi
I Paesi Bassi acquisteranno armi dagli Usa attraverso il programma Purl (Prioritized Ukraine Requirements List) per consegnarle all’Ucraina. L’ammontare della spesa è di circa 250 milioni di dollari. Ad ufficializzare la nuova fornitura è stato il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans, a Bruxelles, a margine del Consiglio Ue. “Ogni giorno assistiamo a pesanti attacchi aerei in Ucraina, che hanno un impatto devastante sull’energia, ma anche sulla vita quotidiana degli ucraini. L’unico modo per aiutarli a breve termine è consegnare scorte americane”, ha spiegato Brekelmans.
Da un’analisi dell’agenzia Afp basata sui dati dell’Institute for the Study of War (Isw), è emerso che le forze russe hanno realizzato a novembre il loro più grande avanzamento sul terreno in Ucraina nell’ultimo anno, conquistando circa 700 chilometri quadrati. Per le truppe di Mosca si tratta del secondo maggiore progresso territoriale dall’inizio della guerra, dopo quello di novembre 2024.
Il monito di Erdogan
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato una “preoccupante escalation” dopo i raid con droni rivendicati dall’Ucraina che hanno avuto come bersagli due petroliere nel Mar Nero, nelle vicinanze delle coste turche. Il leader turco ha avvertito che episodi di questo tipo rischiano di compromettere ulteriormente la stabilità dell’area. Un aspetto, quest’ultimo, che interessa poco ai signori con l’elmetto. Invece di spegnere il fuoco, lo alimentano con copiose dosi di benzina. Nati per la guerra, cresciuti per uccidere.