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Spread in calo: Italia e Spagna escono dalla “periferia” dell’euro

di Andrea Scarso -


Lo spread Italia Germania in calo non è più solo un segnale tecnico per gli addetti ai lavori, ma racconta un cambio di percezione profondo nei mercati finanziari europei. Italia e Spagna, per anni considerate l’anello debole dell’Eurozona, stanno progressivamente lasciandosi alle spalle l’etichetta di Paesi “periferici”.

A fotografare questo passaggio è il Financial Times, che in un’analisi dedicata ai titoli di Stato evidenzia come i costi di finanziamento di Roma e Madrid siano scesi ai livelli più bassi degli ultimi sedici anni rispetto alla Germania.

Spread ai minimi da oltre un decennio

Nel dettaglio, il differenziale tra i Btp italiani a dieci anni e i Bund tedeschi si è ridotto intorno ai 70 punti base, un valore che non si vedeva dalla fine del 2009. Ancora più significativa la traiettoria della Spagna, con uno spread sceso sotto i 50 punti base, sui minimi dall’epoca precedente alla crisi del debito dell’euro.

Un segnale chiaro: gli investitori stanno rivedendo le proprie priorità, premiando la disciplina di bilancio e penalizzando, invece, l’aumento del debito in Paesi tradizionalmente considerati più sicuri.

La nuova geografia del rischio in Europa

Secondo Ales Koutny, responsabile dei tassi internazionali di Vanguard, è in atto una sorta di “convergenza” tra le economie della periferia e quelle del cosiddetto nucleo europeo. Francia, Belgio e Austria, un tempo rifugi per gli investitori, oggi non appaiono più automaticamente meno rischiosi.

I mercati, osserva l’analisi, hanno una memoria lunga, ma sanno anche cambiare giudizio quando gli incentivi, economici e politici, vanno nella direzione giusta.

Italia e Spagna promosse, altri sotto osservazione

Alla base di questo cambio di scenario ci sono fattori concreti: la crescita sostenuta dell’economia spagnola e un approccio più prudente ai conti pubblici da parte del governo italiano stanno riducendo la percezione del rischio.

Al contrario, Paesi come la Francia finiscono sotto i riflettori a causa di un deficit pubblico elevato e di un contesto politico instabile. Anche la Germania, tradizionale “porto sicuro” dell’Eurozona, ha attirato una nuova attenzione da parte dei mercati, che ne hanno rivalutato il profilo dopo l’annuncio di un maxi piano di spesa da circa mille miliardi di euro.

Le previsioni: spread ancora più bassi

Guardando avanti, le stime di Vanguard indicano un’ulteriore riduzione degli spread nel corso del prossimo anno. Per l’Italia il differenziale con la Germania potrebbe scendere tra 50 e 60 punti base, mentre per la Spagna si ipotizza un intervallo compreso tra 30 e 40 punti base.

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