Cultura & Spettacolo

Alex Di Luca: “La pandemia mi ha messo la voglia di ripartire”

di Nicola Santini -


È un cantautore dalla lunga esperienza, Alex Di Luca. L’artista di origini abruzzesi, impegnato nel progetto Semplicementeamore, mi racconto a L’Identità.

Come nasce il tuo coinvolgimento all’interno del Progetto “semplicementeamore”?
Nasce nel 2018, in seguito alla costituzione dell’associazione “semplicementeamore”, nata con lo scopo di sostenere sia la ricerca nella lotta contro la sclerosi multipla sia le iniziative volte ad accompagnare le famiglie che vivono questa realtà difficile nel loro tortuoso cammino. Tutto questo divulgando la musica di Enrico Boccadoro, cantautore in nome del quale è nato il progetto. Ho deciso di dedicare un mio concerto ad Enrico e alla sua musica e devolvere l’intero ricavato all’associazione. Ed è da quella sera, carica di emozioni indimenticabili, che le nostre strade si sono unite per non dividersi.

Quale ricordo conservi di Enrico Boccadoro?
Quando penso ad Enrico la prima cosa che mi viene in mente è una faccina che sorride sul mio telefono, che io consideravo una sorta di codice che serviva per dirmi “sono qui, se ti va di scrivermi”. Ma al di là di questo ricordo semplice e affettuoso, conservo i momenti emozionanti legati alle sue canzoni, in particolare alla prima volta che lo ascoltai cantare a castrocaro nel 1991 e fui catturato da quella voce tanto simile alla mia. Negli anni successivi ho continuato a seguire il suo percorso con orgoglio in quanto “qualcuno come me ce la stava facendo”.

Parlami dell’ultimo progetto…
Si tratta di uno spettacolo dal titolo “Ci vuole amore” che è anche il titolo di un brano composto da Enrico Boccadoro, inciso sei anni fa dal gruppo vocale “fuori controllo”, e che poi è diventato sigla ufficiale di una realtà sempre più importante in Italia negli ultimi anni: “angeli in moto”. Per l’occasione il presidente dell’associazione “semplicementeamore”, Giorgio Boccadoro (fratello di Enrico) ha unito le forze con l’Aicab e collaborato con i signori Paola e Pierluigi Nicoletti. Questa unione ha generato un’energia pazzesca che ha coinvolto tutto il pubblico presente durante una serata condotta da Stefano Masciarelli, che ha visto avvicendarsi artisti del calibro di Franco Fasano, Nadia Natali con Alberto Laurenti, Anonimo Italiano, Cliò con David Giacomoni, Cinzia Leone, Bernardino De Bernardis ed Erminio Sinni. Non sono mancate le testimonianze importanti, tra le quali spicca quella del campione paralimpico di tennis Andrea Silvestrone, affetto da due malattie neuro generative. Condividere il palco, ma soprattutto il dietro le quinte con artisti tanto grandi e tanto sensibili è stato stimolante e mi ha dato la carica giusta per guardare avanti e progettare nuove cose insieme a questa grande famiglia, che ogni anno si arricchisce di splendide anime.

Progetti lavorativi futuri?
Diciamo che al momento sono in debito con tanti miei progetti, lasciati in sospeso durante la pandemia, dovendo per forza di cose convergere su altre priorità. La prima cosa che farò credo sarà incidere “è la tua vita”, canzone scritta da Enrico Boccadoro (ma mai pubblicata) che mi è stata affidata qualche anno fa da Giorgio con la promessa di “farla vivere” e che ho cantato per la prima volta in pubblico durante lo spettacolo “Ci vuole amore”.
C’è anche un progetto legato a Irene Fargo, scomparsa da poco…
Quando Irene Fargo ci ha lasciati qualche mese fa, istintivamente mi sono avvicinato ad altri ragazzi che, come me, negli anni si sono appassionati alla sua voce e hanno poi seguito il suo percorso artistico, fatto di momento gloriosi e momenti bui, dovuti principalmente ai suoi drammi familiari. Tra questi, c’era un ragazzo di nome Luigi, un artista delicato, sensibile, umile e dal cuore grande, che ci ha proposto di raccogliere tutto il nostro materiale video e fotografico in un sito web, per ripercorrere la carriera di Irene (idea che è piaciuta molto anche ai suoi genitori). Purtroppo anche Luigi ci ha lasciati troppo presto e oggi io e gli altri fan di Irene Fargo abbiamo deciso di portare avanti questo progetto anche in onore del nostro amico.

Cosa sogni per il tuo futuro artistico?
Vorrei solo rivivere ciò che ho vissuto prima della pandemia e ripartire da lì, perché sento di non aver ancora dato tutto. Oggi, sto finalmente assecondando la mia grande voglia di “tornare”.


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