Esteri

Putin fissa le linee per proseguire la trattativa sull’Ucraina

di Ilaria Paoletti -


Nell’incontro con il vicino Lukashenko Putin fissa le linee per proseguire la trattativa sull’Ucraina con l’Occidente e appare quasi ottimista. Dice che Europa e Usa stanno solo cercando una scusa per imporre nuove sanzioni e fa annunciare con grandi fanfare nuove manovre militari, questa volta delle forze nucleari strategiche. Il leader del Cremlino è scontento di come vanno le cose sul piano negoziale e chiede più impegno e maggiori concessioni ai suoi interlocutori. Intanto sulla questione delle due repubbliche di Donetsk e Lugansk che si sono autoproclamate indipendenti. «Nonostante i nostri sforzi— dice — il processo di ricomposizione della crisi è ancora ingolfato». Poi Putin accusa esplicitamente il governo ucraino: «Kiev non sta attuando gli accordi di Minsk e in particolare rifiuta categoricamente il dialogo diretto con i rappresentanti di Donetsk e Lugansk. Sta sabotando in sostanza l’attuazione delle intese». Non modifica la sua Costituzione, come previsto dai protocolli, per assicurare uno status speciale al Donbass; non concede le elezioni locali e non vara la prevista amnistia. Inoltre, secondo il presidente russo, «in Ucraina vengono violati sistematicamente e massicciamente i diritti umani a livello legislativo e viene sancita la discriminazione della popolazione russofona» con un provvedimento che limita sensibilmente l’uso della lingua russa. Per Putin, «tutto quello che deve fare Kiev è mettersi al tavolo con i rappresentanti del Donbass per concordare misure politiche, militari, economiche e umanitarie per terminare il conflitto. E quanto prima ciò avverrà meglio sarà. Purtroppo, proprio ora stiamo osservando al contrario un inasprimento della situazione».


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