Torino

Addio a Paolo Pininfarina: è morto a 65 anni l’erede del grande marchio di design

di Redazione -


Nella storia del design italiano, il nome Pininfarina rappresenta un simbolo di eleganza, innovazione e stile senza tempo. Oggi il mondo del design, dell’industria e dell’imprenditoria torinese piange la perdita di uno dei maggiori esponenti: Paolo Pininfarina si è spento all’età di 65 anni nella sua amata Torino.

Figlio del Senatore a Vita Sergio Pininfarina e nipote del leggendario Battista, fondatore dell’azienda, Paolo Pininfarina ha incarnato l’eredità familiare con passione e visione, prima come Amministratore Delegato della Pininfarina Extra, azienda che si occupa di design e progettazione in campi extra-automobilistici ed architettura, e successivamente, dal 2008, in seguito alla tragica perdita del fratello Andrea in un incidente stradale, ha assunto la presidenza della Pininfarina S.p.a. La sua leadership ha segnato una nuova era per l’azienda, portandola attraverso sfide e successi in un mercato in continua evoluzione.

Nel corso della sua carriera, Paolo Pininfarina ha contribuito in modo significativo al settore automobilistico, guidando la creazione di veicoli iconici come la Ferrari Sergio, un tributo alla storica collaborazione tra Pininfarina e la Casa di Maranello, sotto l’attenta guida di suo padre.

Ma il suo impatto va oltre: sotto la sua guida si vede la fondazione del marchio Pininfarina Automobili, che ha portato alla realizzazione di gioielli tecnologici come la prima Hyper-car, la Battista, che ha conquistato l’ammirazione degli appassionati di tutto il mondo.

Tuttavia, la sua vita non è stata solo dedicata al design. Paolo Pininfarina era un uomo dai molteplici interessi e dalle grandi passioni, in particolar modo è doveroso ricordare la profonda passione per la musica: oltre alla sua partecipazione in gruppi musicali tra amici, durante i momenti più difficili della pandemia da Covid-19, per promuovere messaggi di solidarietà e responsabilità sociale, con l’impiego di video in cui parlava e suonava la sua batteria, diffondeva i suoi messaggi di solidarietà sui social.

Oggi, con la sua scomparsa, Torino e il Piemonte perdono un gigante del design e un visionario dell’industria, il cui operato rimarrà racchiuso nell’azienda e nelle persone che hanno avuto modo di conoscerlo, lavorare, suonare e condividere con lui ogni momento.

P.R. (il Torinese.it)


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