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Al falso regista Usa di Villa Pamphili nel 2020 fondi per oltre 800mila euro da Franceschini e dal governo Conte bis

Lo scandalo delle false identità dell'americano fermato in Grecia per duplice omicidio diventa pesantemente politico

di Angelo Vitale -


Nel 2020, durante il governo bis guidato da Giuseppe Conte e sotto la guida del dem Dario Franceschini, il ministero della Cultura concesse un tax credit di 863.595,90 euro per la produzione del film Stelle della Notte a una società di produzione internazionale, la Tintagel Films Llc, presentata come maltese: in realtà, il progetto era una truffa orchestrata da Francis Kaufmann, che si spacciava per il regista Rexal Ford usando documenti falsi, uno dei suoi alias scoperti dopo il suo fermo in Grecia per il duplice omicidio contestatogli dalla Procura di Roma a seguito delle indagini sulla donna morta con sua figlia nella Vila Pamphili della Capitale.

Il caso Kaufmann diventa politico

Il finanziamento è stato ottenuto tramite la Direzione generale Cinema e audiovisivo, con un decreto firmato dal direttore generale Nicola Borrelli il 27 novembre 2020. Il caso diventa pesantemente politico, toccando il nervo scopertissimo dei finanziamenti al cinema, oggetto di dure e reciproche polemiche tra centrodestra e opposizioni cui stanno da mesi partecipando anche attori, registi e produttori.

Il falso regista

Kaufmann, arrestato in Grecia e sospettato di omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, aveva presentato documenti e passaporto falsi al ministero. Il film non è mai stato realizzato, e la vicenda è ora al centro di indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Roma, che stanno esaminando anche altri casi di presunte truffe legate ai fondi pubblici per il cinema.

Chi è Nicola Borrelli

Nicola Borrelli è un dirigente di lunga esperienza nella pubblica amministrazione culturale italiana. Laureato in Economia e Commercio, ha ricoperto ruoli apicali nel settore dal 2000. Dal 2009 al 2019 è stato direttore generale per il Cinema, ruolo in cui ha avuto un ruolo centrale nell’elaborazione della normativa sul tax credit, proprio quella regolamentazione che ha permesso di incassare in banca il finanziamento. Dopo una breve parentesi alla Direzione Generale Creatività Contemporanea, dal marzo 2020 è tornato nuovamente direttore generale della Direzione Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura. Poi, ufficialmente riconfermato in questo incarico dalla presidenza del Consiglio, garantendo “continuità istituzionale”.

Chi ha aiutato il falso regista Usa

Francis Kaufmann è riuscito a ottenere il beneficio grazie alla collaborazione con una piccola società cinematografica italiana chiamata Coevolutions. Questa società italiana ha fatto da partner e ha inoltrato la richiesta e il conto al ministero della Cultura, che all’epoca era guidato da Dario Franceschini. Così Kaufmann, con la falsa identità di Rexal Ford e la sua società maltese Tintagel Films LLC, ha potuto accedere al tax credit pari al 40% del budget dichiarato, ovvero circa 863.595,90 euro.

La politica non commenta, tace il ministro Alessandro Giuli

La notizia è delle ultime ore. Non risultano commenti sulla vicenda. Tace, per ora, l’attuale ministro del governo Meloni, Alessandro Giuli.


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