Attualità

Alla fine, il monologo di Scurati sul 25 Aprile lo pubblica Giorgia Meloni

di Angelo Vitale -


Fino a ieri annunciato dalle agenzie, il monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 Aprile previsto nella trasmissione Rai “Chesarà” condotta da Serena Bortone non andrà in onda. Lo ha deciso la Rai nella serata di venerdì, comunicandolo alla conduttrice che ha atteso la mattinata per commentare il fatto sui social, ove asseriva di non aver ottenuto in Rai una spiegazione del fatto.

Poco prima, il senatore del Pd Francesco Verducci, componente della commissione di Vigilanza Rai, parlando esplicitamente di censura, invece rilasciava dichiarazioni sul fatto che la Bortone non ne fosse stata informata dall’azienda. Mentre, nelle ore successive, montava la protesta da parte dei più vari esponenti del centrosinistra e pure dei 5Stelle (l’ex ministro Stefano Patuanelli pubblicava il testo di Scurati su Facebook), la Rai negava ogni censura, con il direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini: “La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Chesarà, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno. Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti. Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.

Ed emergevano poi – le raccontava il Tg de La7 – incertezze della Rai sul fatto che, dopo l’offerta rifiutata da Scurati per 1.500 euro a fronte di un monologo di un minuto – poi circoleranno voci di un importo di 1.800 euro – fosse stato rilevato che Scurati, prossimo al via di una sua iniziativa editoriale con Sky, fosse contemporaneamente già impegnato sui temi della sua abituale ricerca storiografica anche con La 7 nel programma La Torre di Babele condotto da Corrado Augias. Da qui, probabilmente, i motivi di natura editoriale addotti dall’azienda a motivazione della cancellazione della sua partecipazione, facendo anche trapelare che, abitualmente, sono in ogni emittente televisiva da considerare gratuite le “ospitate” di personaggi che poi accennano, in trasmissione, al via di loro produzioni cinematografiche o televisive.

A metà pomeriggio, tra accuse dal centrodesta a Scurati “per fare marketing”, le proteste contrastanti dei giornalisti Rai associati in Usigrai e Unirai e la richiesta e l’annuncio della lettura del monologo di Scurati durante le prossime manifestazioni in occasione delle celebrazioni per il 25 Aprile, l’intervento della premier Giorgia Meloni.

“In un’Italia piena di problemi – ha scritto su Facebook -, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile”.

“La sinistra grida al regime – questo il post della presidente del Consiglio – , la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto”.

“Buona lettura”, scrive ancora la premier che incolla nel post il testo integrale del monologo al centro delle polemiche.


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