Esteri

Altro che Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, si rischia la guerra nucleare

di Redazione -


I progressi della controffensiva ucraina sono “più lenti del previsto”. Lo ammette il presidente Volodymyr Zelensky che, in un’intervista alla Bbc, spiega come nei piani di Kiev la riconquista dei territori occupati dai russi a est doveva avvenire con un ritmo più sostenuto. “Alcune persone credono che questo sia un film di Hollywood e si aspettano risultati ora – ha detto – Non lo è. Ciò che è in gioco è la vita delle persone”. Anche Vladimir Putin, annunciando il dispiegamento imminente dei nuovi missili nucleari Sarmat, afferma che c’è “un rallentamento della controffensiva ucraina” e “il nemico sta subendo perdite serie, anche se le forze di Kiev non hanno esaurito il potenziale per l’avanzata”. A causare la frenata dell’avanzata, sostiene Zelensky, è il fatto che 200mila chilometri quadrati di territorio ucraino siano stati minati dalle forze russe: “Qualunque cosa qualcuno possa desiderare, compresi i tentativi di fare pressione su di noi, avanzeremo sul campo di battaglia nel modo che riterremo migliore”, aggiunge il presidente ucraino ribadendo che l’obiettivo finale è quello di entrare nella Nato. “Stoltenberg conosce la mia posizione. Abbiamo detto loro numerose volte ‘non toglieteci il terreno da sotto i piedi’”.

Intanto Putin esulta per le difficoltà ucraine sul campo di battaglia e presenta i nuovi Sarmat, capaci di trasportare dieci o più testate nucleari. Parlando durante un incontro con i diplomati delle scuole militari, ha dichiarato che i primi veicoli di lancio del sistema Sarmat con un nuovo missile pesante saranno presto impiegati “in combattimento” e che “la Russia continuerà a sviluppare la sua triade nucleare come garanzia di sicurezza militare e stabilità internazionale. In questo settore, un obiettivo chiave è lo sviluppo della triade nucleare che è la principale garanzia della sicurezza militare della Russia e della stabilità internazionale. Quasi la metà delle unità e delle formazioni delle forze missilistiche strategiche russe sono state armate con sistemi Yars all’avanguardia e le truppe stanno passando a sistemi missilistici moderni con il veicolo ipersonico Avangard“, ha affermato il presidente russo. Aggiungendo che sarà aumentata la produzione di velivoli senza pilota: “Li consegneremo a tutti i rami delle forze armate”.

Dal canto suo, Zelensky non crede che Vladimir Putin sia “pronto” a usare le armi nucleari nel conflitto in Ucraina perché “ha paura per la sua vita, la ama molto”. In ogni caso, ha aggiunto, “non c’è modo di dirlo con certezza, soprattutto per quanto riguarda una persona senza legami con la realtà, che nel XXI secolo ha lanciato una guerra su larga scala contro il suo vicino”. Insomma, se si considera che ieri e oggi a Londra si è tenuta la Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, a conti fatti, si parla ancora solo e soltanto di guerra.

Intanto sul campo continuano gli attacchi incrociati. E a colpire di più da ambo le parti sono i droni. Tre di questi velivoli sono precipitati nel villaggio di Lukino vicino a un’unità militare nella regione di Mosca, senza comunque causare vittime o danni, ha riferito dal governatore della regione, Andrei Vorobiov. “Droni si sono schiantati oggi mentre si avvicinavano ai depositi di una base militare” nel distretto di Naro-Fominsk, a circa 50 chilometri a sud di Mosca, ha scritto Vorobiov su Telegram. I velivoli sono stati abbattuti da “militari” russi, ha aggiunto. Il blitz dei droni è stato definito dalla Difesa russa un “attacco terroristico” lanciato dalle forze ucraine. “Oggi abbiamo sventato un tentativo del regime di Kiev di compiere un attacco terroristico contro strutture nella regione di Mosca con tre droni di tipo aereo – ha dichiarato il ministero – Tutti i droni sono stati deviati dalla guerra elettronica, hanno perso il controllo e si sono si sono schiantati”.


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