Salute

Anna Maria Rende, Associazione Lotta Tumori (ALT): l’esempio virtuoso di chi opera nel sociale

di Cinzia Rolli -


L’Alt è un’associazione che si occupa di volontariato nella lotta ai tumori e non solo.
Fondata nel 2011, opera anche all’interno del Pronto Soccorso degli ospedali e presta aiuto gratuitamente a pazienti oncologici, supportandoli nelle diverse fasi della malattia.
Alt opera nel sociale in diversi settori e offre servizi volti ad alleviare non solo il dolore fisico, ma anche quello interiore, come la solitudine che a volte accompagna chi soffre di gravi patologie. Ne abbiamo parlato con Anna Maria Rende, presidente dell’associazione.

La vostra Associazione Lotta ai Tumori (Alt), è stata fondata con finalità di volontariato ospedaliero: in cosa si distingue rispetto ad altre organizzazioni analoghe?
“La A.L.T. -Associazione Lotta Tumori ODV -ETS che opera da 15 anni in ambito sanitario si distingue per l’ampia gamma di servizi gratuiti e personalizzati, come l’accompagnamento tramite navette dei pazienti alle terapie, la ginnastica dolce, gli orti terapeutici e il supporto psicologico per chi si appresta a fare lunghe terapie che in media durano 4-5 settimane”.
La prevenzione prevede una serie di comportamenti volti ad evitare un male o un danno maggiore.

Quanti tipi di prevenzione esistono?
“La domanda è un po’ complessa, ma ci sono tre tipi principali di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria. La prevenzione primaria cerca di evitare che la malattia si sviluppi, ad esempio attraverso vaccini o stili di vita sani. La prevenzione secondaria cerca di identificare la malattia nelle sue prime fasi, quando è più facile curarla. Infine, la prevenzione terziaria riguarda il trattamento e la riabilitazione per ridurre gli effetti di una malattia che si è già sviluppata”.

Oltre ad aiutare i pazienti malati oncologici e i loro familiari, da qualche tempo vi occupate anche di persone recluse e di distribuzione alimentare. Avete creato addirittura un orto solidale. Come si conciliano queste diverse attività?
“La nostra associazione crede nel valore della solidarietà e nell’importanza di prendersi cura del prossimo, a prescindere dalle circostanze. Per questo motivo, abbiamo deciso di estendere il nostro aiuto anche alle persone recluse e in difficoltà. L’orto solidale è un progetto che ci sta particolarmente a cuore, perché unisce la cura della natura al sostegno del prossimo. Nonostante le sfide, riusciamo a conciliare queste attività grazie all’impegno dei nostri volontari e alla flessibilità della nostra organizzazione”.

Operate anche al di fuori del territorio calabrese?
“La A.L.T. opera per il momento prevalentemente in Calabria e nella fattispecie in provincia di Cosenza, soprattutto organizzando convegni di sensibilizzazione e di prevenzione ed effettuando servizi gratuiti a favore del sociale che abbracciano tutto il territorio calabrese”.

Il vostro motto è: “UNITISIVINCE”, dopo tante battaglie, quale vittoria, tra tutte, considerate la più importante?
“Per noi la vittoria più importante è aver creato una grande famiglia che va oltre il semplice rapporto paziente-associazione. È il senso di appartenenza e il supporto reciproco che ci unisce, e questo ci dà la forza di affrontare ogni sfida”.


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