Attualità

Aria di-stesa: se Caivano risponde con le armi alla stretta dello stato

di Eleonora Ciaffoloni -

L'operazione interforze di carabinieri, polizia e Guardia di Finanza nel quartiere 'Parco Verde' di Caivano, in provincia di Napoli, 5 settembre 2023. ANSA NPK


Una risposta allo Stato – o forse più un segno di sfida – quella che è arrivata con una “stesa” nella notte tra domenica e lunedì a Caivano. L’ennesima testimonianza della presenza della criminalità organizzata, che si ri-mostra agli occhi dei cittadini, ma soprattutto agli occhi delle istituzioni, come a voler chiarire che su quel territorio l’erba cattiva è difficile da estirpare. Una dimostrazione arrivata a pochi giorni dal blitz che, all’alba del 5 settembre, aveva svegliato Caivano coinvolgendo oltre 400 uomini in una operazione interforze che ha fatto incetta di sequestri e “bloccato sul nascere una piazza di spaccio” aveva dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Operazione a cui era seguito, il giorno successivo in Consiglio dei Ministri, il decreto Caivano “anti-degrado” contenente misure mirate al territorio, nonché la nomina di un commissario straordinario. Interventi con cui lo Stato aveva cercato di mostrare la sua presenza, anche con la visita della presidente Giorgia Meloni a Caivano, animata da promesse per un auspicabile cambio di passo su quanto avviene ogni giorno sul territorio. Tuttavia, gli occhi erano stati puntati su Caivano e in particolare sul quartiere Parco Verde non tanto (e solo) perché sede di criminalità organizzata e di una importante piazza di spaccio gestita da clan camorristi, ma per essere stato teatro delle violenze a danno delle due cuginette di 12 anni, più volte abusate da un branco di adolescenti. Pochi giorni di tanta luce su Caivano e tanta “presenza” dello Stato, che hanno scaturito una inevitabile risposta. Dalla visita della premier Meloni del 31 agosto nel comune campano, sono stati quattro i raid a suon di armi che hanno destato il panico tra i quartieri. E ancora, domenica sera a mezzanotte, 19 colpi di arma da fuoco (da due diversi calibri) hanno fatto riaccendere la paura al Parco Verde di Caivano, per poi tornare a colpire il pieno giorno, nella mattinata di ieri con altri colpi su un’auto ferma in sosta.

Una cosiddetta “stesa”, quella della notte, che è stata denunciata dal parroco don Maurizio Patriciello, negli immediati istanti dopo l’accaduto. “Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. È il terrore” scrive il parroco su Facebook spiegando in poche parole la scena di cui è stato testimone. Spari all’impazzata provenienti dalle armi di pochi uomini in sella a dei motorini che sanno più di atto intimidatorio che di resa dei conti. Fortunatamente, non si sono contate vittime o feriti, a differenza dell’ultimo raid – a detta di alcuni testimoni in loco – per cui un 43enne era rimasto ferito, ma senza presentare denuncia ai carabinieri. Due “stese” nel giro di poche ore che mandano un messaggio diretto alla Stato e al governo che risponde per voce del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che fa le veci di Meloni, impegnata al G20 di Nuova Delhi e in Qatar. “ll 18 ottobre sarò nuovamente a Caivano portando alcune misure concrete che stiamo già iniziando ad adottare. Proseguiremo con sempre più determinazione per dare ai giovani un futuro di crescita personale, di maggiori opportunità lavorative e di libertà da ogni condizionamento delinquenziale.

Lo Stato non si piega a minacce di alcun tipo”. Dichiarazioni che arrivano per sottolineare il lavoro che si vuole portare avanti a Caivano, ma anche per rispondere alle critiche – tra le altre quelle del governatore campano Vincenzo De Luca – che premevano per una presenza delle forze dell’ordine continua e non atti di “propaganda”. Parole a cui fa riferimento nel suo post sui social anche don Patriciello: “E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”. Coraggio che mostra sempre il parroco, che ancora una volta sfida i criminali: “Secondo me i topi si sentono stanati, dopo aver ballato per anni e anni senza il gatto. La camorra ha capito che qualcosa di serio e di importante sta avvenendo. Noi non ci arrendiamo e non abbiamo paura. Ci sono qui tanti poliziotti e carabinieri, e ci siamo anche noi”. Presenza di tutti, ma anche di altri agenti. Perché su questo fronte si è mosso il Viminale, che fa sapere di aver previsto a breve un aumento delle forze dell’ordine nel territorio di Caivano, grazie ad “un incremento del 20% dei carabinieri in servizio alla compagnia comando di Caivano”, oltre all’incremento “di agenti al commissariato di polizia di Afragola e alla tenenza della Guardia di finanza a Frattamaggiore”. Prove di forza e di presenza per una battaglia che, è purtroppo noto, è difficile da combattere.


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