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Arrancano le elettriche: fermi oltre 300 milioni Ecobonus

di Angelo Vitale -


Ad ottobre le immatricolazioni di autovetture nuove crescono del +20% ma per Federauto, che raggruppa i concessionari, arrancano quelle elettriche. Solo di 200mila auto il parco circolante – rileva il presidente Adolfo De Stefani Cosentino -, da mesi in calo gli ordini, inutilizzati i fondi Ecobonus per 326 milioni 2023 e i residui del 2022. “Ancora ci sono ritardi attuativi – dice per i contributi alle colonnine di cittadini e imprese e nel Ddl Bilancio 2024 nessuna disposizione sulla revisione del parco circolante, servono ora misure più incisive”.

“Le politiche dirette all’accrescimento della mobilità elettrica – aggiunge De Stefani Cosentino – richiedono un confronto più ampio al Tavolo automotive”.

Attese dal Tavolo di cui è chiesta una rapida convocazione poiché arrancano le auto elettriche anche per l’Unrae che auspica “interventi di sostegno alla domanda, perché rischiano di rimanere paralizzati interi segmenti del mercato fino a quando non saranno sciolti i dubbi sugli incentivi”.

Il presidente Michele Crisci sottolinea che “considerato il perdurare di un fortissimo e gravissimo ritardo nella transizione energetica, gli incentivi vanno resi più fruibili, indirizzati senza compromessi ai target europei e destinati anche alle imprese, vero motore della transizione, rivedendo le regole e recuperando i residui del 2022 e quelli ormai quasi consolidati del 2023”.

Anche sul fronte fiscale Crisci sollecita “una revisione del regime delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente operata attraverso i decreti attuativi della Delega fiscale, in modo da favorire le vetture a basso o nullo impatto ambientale. Queste, considerato il veloce turnover dei veicoli aziendali, potrebbero, subito dopo il periodo di detenzione, essere messe a disposizione dei privati senza ricorso ad incentivi, agevolando così il ricambio del vetusto parco circolante italiano”. Con misure di “rimodulazione delle aliquote detraibilità dell’Iva e di deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2, innalzamento del tetto di deducibilità, riduzione del periodo di ammortamento”.


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