Attualità

Attacchi hacker pro Palestina: nel mirino Mediobanca e altri istituti

di Angelo Vitale -


Attacchi hacker pro Palestina: continua la campagna OpItaly del gruppo di hacker Mysterious Team Bangladesh ieri protagonista di un numero diversificato di attacchi Ddos ai siti web degli aeroporti italiani, ogni volta segnalando il bersaglio sui social e irridendo l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza.

Ora, nel mirino – a leggere i post social del gruppo –  da poche ore sono i siti web di Mediobanca e del Credit Agricole Italia, aprendo l’attività di hackeraggio verso gli istituti di credito. Un’azione che, nonostante le rassicurazioni delle istituzioni (così le parole di Gianluca Galasso, direttore del Servizio operazioni dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale), impensierisce pure per la scelta del gruppo di aggredire sul web proprio e soltanto il nostro Paese, l’unico occidentale per ora citato nei suoi post sui social. Si ignora, al momento, se gli attacchi abbiano già previsto la sottrazione di dati riservati.

L’analisi del Cyber Threat Intelligence Team di Swascan sul collettivo che conterebbe oltre 3200 membri

Risulta attivo, almeno pubblicamente, dal 19 giugno 2022, ‘Mysterious Team Bangladesh’, il gruppo hacker che sarebbe principale protagonista degli attacchi, registrati da ieri nei confronti di alcuni Paesi occidentali tra i quali l’Italia, colpendo i siti di alcuni aeroporti.

Secondo quanto rilevato dal Cyber Threat Intelligence Team di Swascan, infatti, il collettivo conta 3.266 membri e in passato ha partecipato a diverse operazioni di defacement e DDoS come #Opindia, #OpsPatuk, #OpIsrael, #OpSweden, #OpNetherlands, #OpAustralia, #OpDenmark, #respectIslam, dove l’hashtag riflette il paese preso di mira o la posizione politica scelta dal gruppo.

Le principali modalità di attacco utilizzate da questo gruppo, secondo il Cyber Threat Intelligence Team di Swascan, sembrano essere il ‘defacement’, ossia la modifica non autorizzata del contenuto di siti web’, e i ‘DDoS’, attacchi in grado di rendere inoperabili siti e portali web. Secondo gli stessi esperti, il gruppo inoltre, pubblica anche dati sottratti a database riservati (data leak).

 


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