Politica

Attesa al Senato per la mossa della Lega sul limite dei due mandati

di Giuseppe Ariola -


Dopo l’apertura di Fratelli d’Italia all’eventualità di considerare eventuali proposte sul superamento del limite dei due mandati per i governatori, la questione è tornata centrale nel dibattito tra le forze di maggioranza. Se dalle parti di via della Scrofa si è infatti seguita una linea possibilista sul terzo mandato, di certo però il partito di Giorgia Meloni non ha nessuna intenzione di essere tra i promotori di eventuali modifiche alla normativa attuale. Questo sia perché un così netto cambio di rotta rispetto alla posizione tenuta finora sarebbe difficile da spiegare o anche solo da camuffare, sia perché sul punto i partiti di maggioranza sono assolutamente divisi e per Fratelli d’Italia è più comodo mediare tra l’insistenza della Lega e la netta contrarietà di Forza Italia e Noi Moderati.

E per mediare serve che prima ci sia un’iniziativa parlamentare concreta

L’occasione per il Carroccio – una delle poche, salvo che non venga presentato un apposito provvedimento per il superamento del limite dei due mandati, che però dovrebbe essere velocemente calendarizzato e subito approvato da entrambe le camere per entrare in vigore prima delle prossime regionali e, comunque, in tempo utile per la campagna elettorale – è rappresentata dal disegno di legge sui consiglieri regionali il cui esame in commissione Affari costituzionali al Senato è già iniziato. Non a caso ieri, giorno in cui sarebbero dovuti i scadere i termini per la presentazione degli emendamenti, era attesa una proposta della Lega. Attesa ma mai arrivata. Il partito di Matteo Salvini ha infatti preferito chiedere lo slittamento dei termini per la presentazione delle proposte di modifica alla prossima settimana. La richiesta è stata accettata dal presidente della commissione, Alberto Balboni, che interpellato sulla questione ha detto che un eventuale emendamento sul terzo mandato, ricadrebbe senza dubbio nell’ambito del ddl sui consiglieri regionali. Non solo, perché a conferma di come il punto sia diventato centrale nel centrodestra, Balboni ha anche annunciato che il terzo mandato sarà oggetto di un “vertice di maggioranza quando rientra Giorgia Meloni” dal G7 in Canada, quindi tr ai leader della coalizione. Sull’orientamento ufficiale del partito, invece, l’esponente di Fratelli d’Italia non si è sbilanciato a differenza degli alleati azzurri. A ribadire senza mezzi termini la contrarietà di Forza Italia è stato, infatti, lo stesso Antonio Tajani che la cui linea è: “La Lega può presentare l’emendamento che vuole, noi lo votiamo”. La partita, insomma, è aperta e l’unica cosa certa è che qualcuno in maggioranza dovrà cedere prima di arrivare alla prova dei numeri.


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