Attualità

Bando Borghi, UNCEM: Così, il PNRR non funziona

di Redazione -


Si tinge di giallo la telenovela del bando borghi del PNRR, animata dalle protestedell’UNCEM: “Ai Comuni rimasti fuori, non finanziati (e arrabbiati) abbiamo suggerito di fare un accesso agli atti, prima di eventuali ricorsi. Tutto secondo regole e normative. Così hanno fatto in molti. E peccato che, dopo pochi giorni, via PEC sia arrivato agli Enti il diniego. È il caso ad esempio di Rocca d’Arazzo. E di molti altri. No agli atti perché, secondo le letterine MIC, “non si comprende l’interesse del Comune ad ottenere la documentazione tutta richiesta atteso che si tratta di un considerevole numero di atti e documenti che riguarda l’attività istruttoria e di valutazione di 813 proposte progettuali rispetto alle quali non è rappresentato, per ciascuno di essi, l’interesse né, a ben vedere, un tale interesse può sussistere rispetto a tutte le proposte progettuali ed ai relativi atti anche in considerazione, come detto, del provvedimento di esclusione adottato nei confronti di codesto Ente il quale, in tutta evidenza, non è né legittimato, né titolare di un interesse all’ostensione dei richiesti atti”.

In sostanza, nessuno sa come siano stati valutati i progetti, quali i criteri per i punteggi (oltre 40 punti discrezionali della commissione), come i Comuni siano stati finanziati e a monte esclusi (per mancanza di documenti, come le delibere che non è stato possibile integrare). “Così il PNRR non può funzionare – è questa l’enesima denuncia UNCEM -. Gli atti, tutti i verbali della commissione di valutazione (alla quale Uncem non ha partecipato, sia per linea b, sia per linea a del bando) devono essere pubblici e pubblicati. E i Comuni non possono rimanere con un diniego. Sono parte dello Stato, come lo è il MIC. Tra pari, il dialogo e le risposte ci devono essere”. 


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