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Benzina, ora il governo corre ai ripari: arriva il prezzo medio

di Domenico Pecile -


Il prezzo della benzina torna a volare. La quotazione della “verde” è ai massimi da metà novembre, quella del gasolio dai primi di marzo. Protestano le associazioni dei consumatori, secondo cui l’impennata dei prezzi del carburante in alcuno casi ha sfondato quota 2,5 al litro, mentre il Governo vara i primi provvedimenti.

Benzina: da oggi esposto il “prezzo medio”

Da oggi, infatti, come previsto nel decreto legge Trasparenza di gennaio, scatterà il “tabellone sul prezzo medio” dei carburanti. Lo ha assicurato il ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, in una conferenza stampa apposita. Da oggi, dunque, “ogni cittadino può verificare quando va a fare benzina se viene sottoposto a un costo superiore a quello medio. Il consumatore – come ha precisato lo stesso Urso – potrà accertarsi e scegliere. Riteniamo sia possibile così contenere i prezzi e contenere l’aumento, qualora ci fosse, delle quotazioni internazionali”. Si tratta dell’obbligo di esporre il prezzo medio regionale su rete stradale, per la rete autostradale il prezzo medio nazionale. Il dato sarà comunicato al ministero alle otto del mattino. Sia la rilevazione in aumento sia in diminuzione. Sono previste sanzioni sulla base di controlli della Guardia di Finanza. Il prezzo medio ad oggi – sono state ancore le parole di Urso è di 1,91 per la benzina e 1,76 per il diesel. Oggi, con i cartelli che dovranno indicare questi prezzi il cittadino potrà decidere se fare benzina o meno da chi fa un prezzo più alto. Per il ministro si tratta di “un’operazione di trasparenza”. Il ministro ha poi voluto precisare che l’intervento sulle accise fu fatto per il forte aumento dei carburanti e del gas in occasione della guerra in Ucraina, “e non è questo il caso di oggi.
Insomma, secondo l’Osservatorio prezzi carburati del Mimit i prezzi medi del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 euro/litro. È questa la precisazione del dicastero in merito alle notizie di stampa relative a quelli che sono stati definiti casi isolati di stazioni di rifornimento di carburante lungo la rete autostradale in cui sono stati rilevati prezzi limite a 2,5 euro/litro per la “benzina senza piombo”, in modalità “servito”. Secondo il governo l’attuale crescita del prezzo medio di circa 0,03 euro/lt nella scorsa settimana è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati.

La contestazione di Assoutenti

Versione questa che viene duramente contestata da Assoutenti. “Sappiamo bene – ha affermato il presidente Furio Truzzi – che i prezzi a 2,5 euro/ ma, da soli, non bastano ad ottenere un effetto calmierante sui listini della pompa lt sono casi limite, ma non è certo questo il problema. La questione principale è la forte salita dei listini dei carburanti alla pompa che si sta registrando in occasione delle partenze estive degli italiani, un fenomeno che puntualmente si verifica ogni anno e incide enormemente sulle tasche dei cittadini che si spostano in auto per raggiungere le località di villeggiatura”. Non solo, ma Assoutenti ha fatto sapere che i cartelloni con i prezzi medi dei carburanti che da oggi saranno obbligatori sono senza dubbio uno strumento di trasparenza. Da parte sua il Codacons ritiene che gli aumenti del prezzo dei carburanti all’approssimarsi dell’estate “rappresentano ormai una tassa occulta: un appuntamento fisso per gli italiani, che si ripete senza interruzioni di anno in anno. Il loro impatto sui conti delle famiglie è reale, specie perché vanno sommati nel corso di queste settimane alla già vastissima serie di rincari e aumenti che stanno influenzando e modificando le vacanze degli italiani”.
Marco Paccagnella, presidente di Federconsumatori ha rimarcato che “sarebbe il caso che la Guardia di Finanza torni a indagare come ha fatto mesi fa con gli altri aumenti con la scusa dell’accise. Il sospetto dell’associazione è infatti quello che ci siano “cartelli, accordi o altre strategie vietate dalla legge tese a far salire immotivatamente i listini di benzina e gasolio alla pompa in modo particolare sulle autostrade sempre a ridosso delle vacanze”.
Sul fronte politico, va registrata la dichiarazione di Matteo Renzi secondo il quale “è assurdo fare campagna elettorale promettendo mari e monti e poi – con la prima legge di bilancio – aumentare i soldi per le squadre di serie A su richiesta di Lotito e aumentare le accise sulla benzina. Si parla tanto di salario minimo, ma al ceto medio chi ci pensa”? Sulla stessa lunghezza d’onda la posizione del M5S che ha presentato un’interrogazione in commissione governo per sollecitare un decreto di riduzione delle assise di fronte ai “veri problemi che riguardano le persone”. Per il capogruppo in commissione Finanze, Emiliano Fenu, quanto sta accadendo sul fronte carburanti è la dimostrazione, “senza troppi giri di parole, che il governo sta facendo cassa sulla pelle degli italiani”.


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