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Esteri

Bocciate le due mozioni di censura. Lecornu naviga a vista

Il cordone sanitario non c'è più. Esiste solo un patto di scopo destinato a sfaldarsi al primo vero banco di prova

di Ernesto Ferrante -


Sébastien Lecornu si è salvato, per ora. La trattativa al ribasso per vivacchiare ha sortito l’effetto sperato dal presidente Emmanuel Macron. La mozione di sfiducia presentata da La France Insoumise contro il governo Lecornu 2, è stata votata da 271 deputati su 577 (pari al 47%), fermandosi 18 voti sotto la maggioranza assoluta necessaria per far cadere l’esecutivo (289). A sostenerla, oltre al gruppo promotore, sono stati gli ecologisti, i comunisti, il Rn e l’Udr in grande maggioranza. Pochi i franchi tiratori: tre ecologisti e due comunisti.

La ciambella di salvataggio di Lecornu

Il blocco centrale (Renaissance, MoDem, Horizons), Les Républicains (Lr), il Partito socialista (Ps) e il gruppo Libertés, indépendants, outre-mer et territoires (Liot) ha risposto agli ordini di scuderia, anche se sette deputati socialisti e una deputata Lr hanno derogato alla linea. La seconda mozione, presentata dal Rn e dall’Udr, è stata appoggiata da 144 deputati su 577 (il 25%).

Un appoggio condizionato

Quella di Lecornu è una vittoria di Pirro. “La nostra mancata censura odierna non è in alcun modo un patto”, ha avvertito il deputato socialista Laurent Baumel. “Non ci impegniamo a nulla e soprattutto non a votare un bilancio recessivo”, ha aggiunto Baumel. Il deputato Jean-Didier Berger di LR ha usato toni simili: “Questo sostegno sarà il più esigente che avrete mai conosciuto”. Le discussioni, ha annunciato, saranno testo per testo, articolo per articolo, emendamento per emendamento. Il cordone sanitario non c’è più. Esiste solo un patto di scopo destinato a sfaldarsi al primo vero banco di prova. L’arrivo al governo di Bardella e soci è solo rinviato.

L’opinione dei francesi

Fuori dai “palazzi”, l’apprezzamento per il nuovo esecutivo è ai minimi termini. Due terzi dei francesi, il 62% degli interpellati da un sondaggio condotto per Le Figaro, non approva il fatto che Sebastien Lecornu sia stato rinominato premier dal presidente francese Emmanuel Macron dopo essersi dimesso. Ancora più alta, pari al 72%, di chi boccia il governo da lui formato, ribattezzato “Lecornu2”.


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