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Attualità

Cinque alpinisti italiani morti in Nepal

Due distinte tragedie: nella prima morti Farronato e Caputo, nella seconda Cocco, Di Marcello e Kirchler

di Giorgio Brescia -

Da sinistra a destra, Stefano Farronato di Bassano del Grappa, Valter Perlino di Pinerolo, Alessandro Caputo di Milano, in una immagine tratta dall'account Instagram della spedizione in Nepal di tre alpinisti italiani, dove a causa delle condizioni meteo averse si sono perse le tracce di due italiani. I tre facevano parte della spedizione impegnata nella scalata del monte Panbari (6887 metri) in un'area remota del Nepal. Perlino si e' salvato rimanendo al campo base, a causa di un lieve malore, è stato lui a lanciare l'allarme per i due compagni partiti per la vetta ma, sorpresi dalle nevicate e dal maltempo al "Campo1" ad oltre 5.000 metri di quota, che ha improvvisamente colpito la zona risultano tuttora dispersi. (Ansa)


Cinque alpinisti italiani, tra loro Stefano Farronato di 50 anni e Alessandro Caputo di 28, sono morti in Nepal. I primi due, durante una spedizione sul monte Panbari, una montagna di 6.887 metri situata nella catena del Peri Himal, nel Nepal occidentale. Gli altri tre, in un gruppetto di sette persone. Sono Paolo CoccoMarco Di Marcello e Markus Kirchler, morti lunedì al campo base del picco Yalung Ri.

I primi due alpinisti italiani morti in Nepal

I due scalatori erano stati sorpresi da forti nevicate mentre si trovavano al Campo 1, a circa 5mila metri di altitudine, dove si erano rifugiati per procedere con l’ascensione.

Questa montagna è una delle più selvagge e inesplorate dell’Himalaya nepalese, accessibile solo dopo giorni di marcia tra villaggi isolati. La loro spedizione faceva parte della Q7, che prevedeva di scalare la vetta in stile alpino, un’impresa molto complessa per la durezza del territorio e le condizioni meteo. Farronato e Caputo si erano isolati già dal 31 ottobre, quando si sono perse le comunicazioni, scattando così l’allarme da parte del loro gruppo.

Soccorsi difficili

Le operazioni di soccorso sono state molto difficili da svolgere a causa del maltempo intenso. Nella zona, il ciclone Montha, che ha portato abbondanti nevicate e valanghe nella zona.

Il consolato generale italiano a Calcutta, in collaborazione con quello onorario a Kathmandu, ha seguito il caso in stretto contatto con le famiglie degli alpinisti.

Chi erano i primi due scalatori deceduti

Stefano Farronato, 50 anni, originario di Bassano del Grappa, era un arboricoltore e agrotecnico con una grande passione per l’alpinismo e le spedizioni in ambienti estremi.

Negli anni ha affrontato molte sfide in territori selvaggi e impervi, coltivando uno spirito di avventura autentica e un approccio rispettoso verso la montagna.

Si era dedicato a spedizioni in luoghi poco battuti, amava l’esplorazione e la scoperta, quali il viaggio in canoe lungo il fiume Yukon e diverse esperienze himalayane. Era noto nel mondo dell’alpinismo per la sua tenacia e capacità di affrontare condizioni estreme.

Alessandro Caputo, 28 anni, era un maestro di sci con esperienza in alta quota. Faceva parte della spedizione Panbari Q7 con Farronato e altri compagni di cordata.

Anche lui condivideva la passione per la montagna e le sfide estreme, puntando alla scalata in stile alpino del monte Panbari, un obiettivo di alto livello tecnico e fisico. Era giovane ma già esperto nelle ascensioni difficili e nell’alpinismo d’avventura.

Ultimora: gli italiani morti sono cinque

Sono nove – tra loro cinque alpinisti italiani e un francese – le persone morte sull’Himalaya dove due incidenti separati si sono verificati da venerdì.

Ieri mattina una slavina ha spazzato via 12 persone che si trovavano in un campo base a Yalung Ri, una vetta alta 5.630 metri, nel Nepal orientale, e sette di loro sono morte.

Tra le vittime ci sono tre italiani, un tedesco e un francese, oltre a due nepalesi, ha detto all’Afp Phurba Tenjing, Sherpa dell’agenzia di escursioni Dreamers Destination. “Ho visto i sette corpi”, ha detto Phurba, aggiungendo che sono in corso le operazioni di recupero.

L’agenzia di Pruba aveva organizzato la spedizione per tre delle sette vittime. Due francesi e due nepalesi e una quinta persona sono stati salvati questa mattina. Le dichiarazioni, di Gyan Kumar Mahato, un alto funzionario di polizia nel distretto di Dolakha.

Un altro incidente mortale ha invece provocato la morte di Farronato e Caputo, sorpresi da una forte nevicata mentre scalavano la vetta del Panbari. Il capocordata, che si trovava al campo base, è stato salvato domenica da un elicottero.


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