Periferie, Brunetta (Cnel): “Rafforzare i corpi intermedi”
Parla Brunetta: "Una strategia globale per percorsi concreti"
Nel dibattito sulle periferie entra (anche) il Cnel. Il consiglio nazionale per l’economia e il lavoro, difatti, celebra la prima giornata nazionale dedicata proprio alle periferie e lo fa ribadendo l’impegno a sanare il vulnus che c’è dentro le città e testimoniando come, da anni, l’ente proponga ricette istituzionali per curare il male primario da cui discendono gli altri, ossia quello dell’indebolimento dei cosiddetti corpi intermedi. Una crisi, quella della disintermediazione, che colpisce forte. E che fa crescere, come un deserto, le periferie a scapito dei pochi, sempre meno, centri che restano in Italia.
Un impegno che affonda le radici nel tempo
Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, ripercorre il lungo lavoro sulle periferie dell’ente: “Il Cnel ha posto il tema delle periferie e della rigenerazione urbana al centro del programma della XI Consiliatura, nel quadro di un’attenzione alla dimensione dello sviluppo locale che risale agli anni ’90, nell’ambito dei patti territoriali”. C’è un tema, per Brunetta, ineludibile quando si parla di periferie: “Alla base c’è la consapevolezza che solo una visione relazionale della crescita economica può farci vincere la sfida delle periferie. E quindi valorizzazione del ruolo dei corpi intermedi, coinvolgimento della società civile, protagonismo delle forze sociali, economiche e del volontariato, per lanciare una strategia globale volta ad avviare percorsi concreti di partecipazione, anche attraverso il tessuto associazionistico già presente, che indubbiamente va supportato e sostenuto”.
Il Cnel e la Giornata delle periferie
Renato Brunetta ha quindi ribadito: “Grande apprezzamento per la scelta compiuta dal Parlamento di istituire una Giornata nazionale delle periferie urbane. Una ricorrenza che – per l’ex ministro alla Pubblica amministrazione – oggi celebriamo per la prima volta e che rappresenta un momento importante per evidenziare le tante buone pratiche sui territori, che utilizzano ad esempio lo sport di base o l’animazione culturale”. Già, perché le periferie non sono (solo) grigio: “Tante belle storie di impegno e di solidarietà che vanno messe a sistema e rese sostenibili anche nelle realtà locali più difficili e maggiormente esposte a fenomeni di infiltrazione criminale e di disagio sociale. Il Cnel farà la propria parte, per rafforzare l’apporto dei corpi intermedi nelle periferie, così come stiamo facendo in riferimento alle aree interne”.
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