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Consumi: dopo il caro energia, ora è l’inflazione a far paura

di Francesco Certo -


Comincia male il 2022 per i portafogli delle famiglie del Bel Paese. Dopo gli annunci di inizio anno sui rincari di gas ed elettricità, ora a preoccupare seriamente è l’inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat a fine dicembre i prezzi al consumo hanno segnato un aumento del 3,9% su base annua, collocandosi ai massimi dal 2008.

Ad accelerare sono stati, in particolare, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che, nel giro di un solo mese, hanno raddoppiato la loro crescita da +1,2% di novembre a +2,4%. In forte aumento anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passati da +3,7% a +4%. Una corsa che non sembra destinata a fermarsi. L’inflazione acquisita per il 2022 – stando alle ultime stime dell’Istituto di statistica – è all’1,3% per i prodotti del carrello della spesa mentre quella per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto è già all’1,8%.

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, a gennaio, l’inflazione toccherà il 4% e nella previsione dei manager del settore food&beverage, interpellati dall’Ufficio Studi Coop, nel 2022 i prezzi dei generi alimentari dovrebbero registrare un aumento del 3,5%. I consumatori sono già in allarme e il Codacons stima per il 2022 una stangata fino a 1.200 euro a famiglia per la sola spesa ‘quotidiana’.

Il Codacons, con il presidente Carlo Rienzi, ha stimato che, nel 2021, la famiglia ‘tipo’ italiana, a causa del tasso di inflazione medio all’1,9% registrato lo scorso anno, abbia dovuto sborsare 584 euro in più per l’aumento dei prezzi al dettaglio, con punte di 758 euro annui per un nucleo con due figli. Numeri, secondo il Codacons, destinati ad aggravarsi per via dei rialzi delle bollette di luce e gas che determineranno un’ondata di rincari in tutti i settori. “Per il 2022 – spiega Rienzi – si prevede un’inflazione tra il 2,8% e il 3% con una maggiore spesa annua tra 1.000 e 1.200 euro a famiglia ‘tipo’ per la sola spesa quotidiana”.

Per far fronte agli aumenti, il 77% degli italiani è pronto ad una riduzione dei consumi. Secondo l’Ufficio Studi Coop, tra promozioni, ricerca di punti vendita e canali più convenienti e riduzione degli sprechi, molti italiani affronteranno il carovita tagliando sulla qualità e sulla quantità dei prodotti, soprattutto al Sud e tra le famiglie meno abbienti. Per 6 manager su 10 i consumi, nel 2022, saranno ostaggio di un’inflazione stimata al +2,9%. Una crescita che si protrarrà per tutto il 2022.


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