Gas serra in Ue: +3,4 % nel primo trimestre 2025
epa12212508 A hydrogen tank at the Duisburg Gateway Terminal in Duisburg, Germany, 03 July 2025. The Port of Duisburg is the first to be operated completely greenhouse gas-neutral with the help of hydrogen, is intelligently networked and can supply neighbouring districts with energy, according to the Duisburg Gateway Terminal (DGT). EPA/CHRISTOPHER NEUNDORF
Le emissioni di gas a effetto serra dell’economia della Unione Europea sono state stimate a 900 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (CO2-eq) nel primo trimestre del 2025, con un incremento del 3,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (pari a circa 871 milioni di tonnellate di CO2-eq). Allo stesso tempo, il prodotto interno lordo dell’Unione Europea è aumentato dell’1,2% nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso trimestre del 2024. Queste informazioni, significative e autorevoli, provengono dai dati sulle stime trimestrali delle emissioni di gas a effetto serra per attività economica pubblicati recentemente da Eurostat, l’ufficio statistico della Ue che raccoglie ed elabora i dati degli Stati membri. Le stime trimestrali delle emissioni di gas a effetto serra – che integrano i dati socioeconomici trimestrali, come il PIL, appunto, o l’occupazione – dicono che i due settori economici responsabili dei maggiori aumenti su base annua sono stati l’energia elettrica, il gas, il vapore e l’aria condizionata (+13,6%) e le famiglie (+5,6%). Mentre i tre comparti che hanno ridotto le loro emissioni, sono risultate l’industria manifatturiera (-0,2%), il trasporto e lo stoccaggio (-2,9%) e l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca (-1,4%). Per quanto riguarda le “prestazioni” delle singole nazioni europee, sempre nel primo trimestre del 2025, rispetto allo stesso trimestre del 2024, sono stati stimati incrementi delle emissioni di gas a effetto serra per 20 paesi dell’Unione Europea, mentre sono state stimate diminuzioni per i restanti 7 paesi. I dati Eurostat dicono, inoltre, che 6 paesi – ossia Bulgaria, Cechia, Cipro, Polonia, Ungheria e Grecia – avrebbero incrementato le loro emissioni di oltre il 5%. Le maggiori riduzioni di gas a effetto serra, invece, sono state stimate per Malta (-6,2%), Finlandia (-4,4%) e Danimarca (-4,3%). Dei 7 paesi dell’Unione Europea che hanno registrato diminuzioni delle emissioni di gas a effetto serra, tre hanno anche registrato un calo del loro Prodotto interno lordo: i due paesi baltici Estonia e Lettonia, e il piccolo Lussemburgo. Eurostat, infine, spiega che altri quattro paesi dell’UE (Danimarca, Finlandia, Malta e Svezia) hanno ridotto le emissioni mentre hanno aumentato il loro prodotto interno lordo. Ma cosa sono, nello specifico, i gas serra? Dunque, è un tipo di gas presente nell’atmosfera che si comporta in un modo simile a quello del vetro in una serra: assorbe l’energia solare e il calore irradiato dalla superficie terrestre, intrappolandolo nell’atmosfera. “Questo processo – si legge in un documento del Parlamento Europeo del dicembre 2024 – è alla base dell’effetto serra che, mantenendo la temperatura sulla Terra più elevata rispetto a come sarebbe in sua assenza, crea le condizioni favorevoli alla vita sul pianeta. Molti gas effetto serra sono naturalmente presenti nell’atmosfera, tuttavia l’attività umana ne aggiunge una quantità talmente elevata da potenziare l’effetto serra contribuendo al surriscaldamento globale”. (E spesso per attività umana si intendono anche le conseguenze dell’inquinamento da noi prodotto). Infine, quali sono i paesi con le emissioni più elevate al mondo? Nel 2023 a “guidare” la classicità mondiale è stata la Cina, seguita dagli Stati Uniti e dall’India. Quarta posizione per l’Unione Europea, davanti alla Russia, al Brasile e all’Indonesia.
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