Attualità

Dal Friuli alle porte di Parigi: il sindaco vittima dell’attentato in Francia

di Domenico Pecile -


È originaria di Verzegnis – Comune sparso della Carnia in provincia di Udine con poco più di 850 abitanti a ridosso delle montagne friulane – la mamma di Vincent Jeanbrun, il sindaco di Hay-les-Roses, la cui abitazione nei giorni scorsi era stata presa di mira nel violento attacco in cui è rimasta ferita la moglie, tuttora ricoverata in ospedale. L’assalto era stato condotto con un’auto, usata per sfondare il cancello del giardino dell’abitazione e poi data alle fiamme. Nell’attentato era rimasto ferito, per fortuna in maniera lieve, anche suo figlio. La madre di Jeanbrun si chiama Marinella Lunazzi.

Era partita da Verzegnis tanti anni or sono, come riportava ieri il Messaggero veneto, per raggiungere la Francia dove si era sistemata e dove tutt’ora vive a circa un chilometro dalla cittadina amministrata da suo figlio. L’attacco incendiario, tanto violento quanto imprevedibile, ha avuto una vasta eco non soltanto in Italia ma anche nel resto dell’Europa e in particolare in Italia, viste appunto le origini di Janbrun. L’altro ieri, nella sua cittadina di 30 mila abitanti situato nella Valle del Marna, nella regione dell’Ile-de-France, c’è stata una manifestazione, una marcia dei sindaci che si è snodata lungo le vie gremite da cittadini commossi. E al centro della rappresentanza dei tanti primi cittadini – che hanno voluto partecipare all’incontro e portare la loro solidarietà al collega – c’era proprio lui, Vincent Jeanbrun. “Abbiamo visto – sono state le sue parole – cosa hanno fatto a me e ad altri sindaci. Questo è un attacco alla Repubblica. Per questo è necessario rialzarci e mobilitarci: basta voltarsi dall’altra parte”.

Il sindaco ha poi rivelato di essere stato contattato telefonicamente dal presidente Macron, mentre lui si trovava in ospedale accanto a sua moglie. Con la quale, lo stesso Macron ha voluto scambiare due parole. “Non so cosa si sono detti – ha aggiunto Jeanbrun – me lo dirà quando tornerà a casa”. A questo punto, il primo cittadino intervistato dalla corrispondete Rai a Parigi, Nicoletta Manzione, ha voluto rivolgersi in Italiano. “Ho ricevuto – ha dichiarato – tanti messaggi da tante perone italiane, ma anche sconosciute. Per me è stato un grande piacere sapere che tutti i francesi, ma anche tutte le persone che amano la repubblica e la democrazia mi sono state vicine. È stato bellissimo”.

Infine, poche parole per un dovuto amarcord: “I miei nonni sono del Friuli Venezia Giulia, di un piccolo paese che si chiama Verzegnis. Io mando un abbraccio a tutti loro. Speravo di venire in Italia questa estate (come fa quasi ogni anno, ndr), ma purtroppo non potrò”. Intanto, lo stesso presidente francese ha ricevuto ieri i sindaci di 220 Comuni particolarmente danneggiati durante la settimana di violenze urbane seguite all’uccisione del diciassettenne Nahel da parte di un poliziotto. Come detto, a Verzegnis il sindaco di Hay-les-Rose fa rientro ogni estate per trascorre alcuni giorni di vacanza nella pace di quei luoghi. Oltre all’italiano parla molto bene anche il friulano. Entrambe le lingue gliele ha insegnate la mamma proprio nell’intento di fargli mantenere vive le radici con la terra di origine, terra a cui il sindaco è particolarmente affezionato.

Il sindaco di Verzegnis, Andrea Paschiani, ricorda di avere conosciuto il suo collega francese ai tempi del Covid e lo ricorda come una persona determinata. Proprio per questo si dice convinto che riuscirà a superare questa difficile prova. “Non ho modo – ha riferito ancora al Messaggero veneto – di mettermi in diretto contatto con lui, ma mi sono fatto carico di trasmettere tramite un suo caro amico e compaesano tutta la nostra solidarietà compresa quella di don Angelo Zanello, che mi ha pregato di trasmettergli la vicinanza anche della comunità religiosa”. E in Francia, Jeanbrun ha un amico di famiglia, pure lui emigrato, Ermenegildo Deotto. L’uomo ha dichiarato di non averlo sentito perché nei giorni dei disordini era partito da Parigi. Ha saputo tutto in parte dai media ma soprattutto dai suoi figli. “Non ho ancora sentito Vincent- ha affermato – perché ritengo sia molto provato e abbia necessità di stare accanto a sua moglie. Insomma, non ho voluto ancora disturbarlo”. E sempre ieri, Jeanbrun nel corso di un’altra intervista rilasciata sempre in italiano ha escluso categoricamente l’ipotesi che in Francia sia siano vissute giornate che potessero evocare una guerra civile. Tuttavia – ha aggiunto – “ci sono criminali che cercano di destabilizzare la Repubblica. Dobbiamo essere forti e avere l’autorità necessaria per far cessare questa violenza. Essere stati colpiti nel cuore deve essere utile per dare la forza alle istituzioni e alla popolazione perché tutti assieme possiamo sentano responsabili del funzionamento della società e della Repubblica. Oltre alla sofferenza dobbiamo avere anche la speranza che quanto accaduto possa far nascere qualcosa di migliore. I criminali sono un piccolo pezzo della società francese. La nostra forza è stare assieme”.


Torna alle notizie in home